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Alberto Urso, il ritorno in Italia parte dalla sua Messina: standing ovation per la prima del tour

Tra gli omaggi della serata due dediche a nonna Rosa, sua prima fan, e alla madre Antonella: “’O sole mio”, accolta da standing ovation, e “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo

Dopo la parentesi internazionale con The Tenors nei più grandi teatri internazionali, Alberto Urso torna in Italia e riparte dalla sua Messina per un emozionante racconto in musica nella serata live in podcast “Mille Domande – Un viaggio tra musica e racconti”, data zero del nuovo tour, partito ieri sera al Vittorio Emanuele.

Significativo il titolo, assunto dal nuovo singolo pubblicato il 4 gennaio scorso con la nuova etichetta Urso Label e Warner Music, che anticipa già quel bisogno di comunicare e condividere che ieri è emerso potentemente durante il concerto. In un teatro gremito, Urso ha raccontato anche attraverso aneddoti il suo percorso d’arte e di vita, con la musica a fare da collante esaltandone significati ed emozioni. Lo ha accompagnato al piano il Maestro Francesco Pisano, suo insegnante, mentre l’amico Fabio Arduini, co-produttore del brano, ha fatto da presentatore, sollecitandolo con le sue domande. Una serata di grande musica, quindi, ma dai toni informali, tipica di un conversare tra amici.

L’amarcord non può che partire con “Your song” di Elton John, portata al provino di “Amici”, dove il nostro artista guadagna la vittoria nel 2019. Ed è proprio nel talent di Maria De Filippi che registra il suo primo inedito, “Indispensabile”, scritto da Ermal Meta e Giovanni Pollex eseguito durante la serata. Dopo quel brano sono arrivati altri pezzi, scritti da o con grandi nomi italiani e internazionali, eseguiti sul palco accanto a cover di brani significativi che hanno segnato un percorso artistico di grande successo, rendendo Urso uno dei maggiori esponenti del pop lirico italiano. Subito dopo è stata proposta “Accanto a te”, col testo della cantautrice Giordana Angi, seconda classificata di quell’edizione di “Amici”. Ancora grandi firme con “La mia rivoluzione” e “E poi ti penti”, scritte rispettivamente da Federica Abbate e Kekko Silvestre dei Modà. Altra cover eccellente “Ma l’amore no” (Alida Valli e Lina Termini, 1942), preceduta da “Cinema Paradiso”, versione cantata del celebre tema di Ennio Morricone, incisa con la soprano Katherine Jenkins presso i mitici Abbey Road Studios. Omaggio a Maurizio Costanzo con “Se telefonando”, l’iconico brano di Mina scritto proprio con Morricone ed eseguito nella versione proposta da Nek a Sanremo 2015. E dal suo Sanremo del 2020 Urso ha eseguito “Il sole ad est”, proseguendo con due dediche a nonna Rosa, sua prima fan, e alla madre Antonella: “’O sole mio”, accolta da standing ovation, e “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo).

Immancabile il racconto de tour mondiale con i canadesi “The Tenors”, con i quali incise il brano in inglese “The Miracle”. Chiusura in bellezza con la stessa “Mille domande”, il suo brano più personale e intimista, in cui l’artista si mette a nudo, mostrando di aver raggiunto quella sicurezza personale e artistica che gli consente di parlare di sé senza filtri.

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