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Messina è la città più "disoccupata" d'Italia

La maggioranza dei messinesi, praticamente uno su tre, dichiara di guadagnare non più di 800 euro al mese. È il fotogramma più impietoso del report “La città in cifre” prodotto dal Dipartimento comunale Servizi al cittadino-Statistica. Il quale attraverso i numeri racconta lo stato di salute della città. Capace di perdere il 7% di occupati negli ultimi sette anni, il trend peggiore nei rendimenti dei principali comuni italiani.

Reddito
La “classe” prevalente in città nel 2017 (dichiarazione 2018) è appunto quella che denuncia redditi non superiori ai 10 mila euro l’anno, pari al 32,2%. Crescono di 410 unità (40%) coloro i quali si sono dichiarati privi di reddito (da 0,56% all’attuale 1,09%). In salita la forbice di contribuenti nella fascia 26-55 mila euro. Mentre diminuiscono i contribuenti delle altre classi (15-26 e 10-15). Sono solo 746 persone (0,57%) a dichiarare più di 120 mila euro. Diminuiscono i contribuenti con redditi da lavoro autonomo (-5,6%), pari a 2187 unità in meno. In calo anche i redditi da pensione (-1%), 2727 unità in meno.

Lavoro
Decrescono gli occupati, -7,2% rispetto al 2017, dato questo che registra una performance peggiore rispetto a tutti gli altri grandi comuni considerati, La stima del tasso di occupazione si attesta al 37,9%, circa -2,7% rispetto all’anno precedente . Diminuiscono i disoccupati (-6,07%) ma cresce il tasso di disoccupazione (+0,3%). Indice verso l’alto anche della popolazione inattiva (+9,08%) e di conseguenza il tasso di inattività che passa dal 42,1% dal 38,1% del 2017.

Imprese
Nel 2018 le imprese registrate sono 20.170, in crescita rispetto all’anno precedente (+195) anche se sono in calo le attività nei settori potenzialmente trainanti come commercio al dettaglio (-137), ristorazione (-45), servizi alla persona (-28) ed edilizia (-22). Cresce anche il numero degli addetti complessivi (+733).

Le strutture turistiche
Piccoli spiragli per quanto riguarda la capacità ricettiva. In aumento le strutture nel territorio comunale (+14,3%) in modo più marcato rispetto alla provincia (+6,8%) ed alla Regione (6%). Si passa infatti da 84 a 96 esercizi ricettivi, pari al 7,2% dell’intera provincia. Un dato che evidenzia negli ultimi anni un segnale di leggera ma continua crescita: si passa dal+ 5,9% del 2015 al +7,2% del 2018. Crescono gli esercizi extra-alberghieri, in città del +20,97%, in provincia del 9,2% e nell’intera Sicilia del 7,1%. In particolare nel comune di Messina si registra un’autentica esplosione dei b&b (+22,45%) e degli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+18,2%). In decremento degli esercizi alberghieri (-4,5%) determinato dal crollo delle strutture a tre stelle (-16,7%). Dati questi in controtendenza rispetto alla provincia (+5%) ed alla Regione (+1%) rispetto all’anno precedente. Tale contrazione ha determinato una perdita complessiva di posti letto del -0,9% rispetto al 2017, molto meno marcata rispetto al 2015, rispetto cui si registrano 1.100 posti letto in meno (-33,5%) di cui 517 nelle strutture alberghiere e 583 in quelle extra alberghiere. La dotazione di posti letto in città è del 4,47% dell’intera Regione e del 23,6% dell’intera provincia. I dati evidenziano una modifica dell’offerta, da strutture alberghiere alle extra alberghiere di facile gestione.

Presenze in città
In città nel 2018, i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale, indicano che sono state 65.062 le presenze e 26.167 gli arrivi complessivi. Le presenze italiane sono state 52.571 (81%), prevalentemente provenienti dall’Isola (44,12%), dalla Calabria (9,77%), dalla Lombardia (8,25%), Campania (7,57) e Lazio (6,97%). Le presenze straniere, 12.491, più elevate sono state registrate per i cittadini europei (67%). Importante, in termini numerici, la presenza dei turisti americani (9,11%), da segnalare la presenza di cittadini dei paesi asiatici (8%), molti legati al turismo crocieristico. L’anno 2018 mostra un leggero decremento del movimento crocieristico rispetto al 2017 (-4,57%), pari a 17.831 croceristi in meno. Il comparto rimane comunque stazionario. Nel porto, nell’ultimo anno sono attraccate ben 172 navi con 8.790 imbarchi e 8.965 sbarchi.

Trasporto pubblico
Sono 102 le licenze di taxi rilasciate e 18 quello con noleggio con conducente (Ncc). Decresce l’offerta complessiva del trasporto pubblico intermini di chilometri sia per gli autobus (da 309,9 a 286,18) che per il tram (da 64,08 a 59,94). Continua la crescita del numero di passeggeri trasportati, +4,17% rispetto al 2017 e +53,39% rispetto al 2011. Degli 11.417,000 di passeggeri trasportati il 35% utilizzano il mezzo in modo intermodale (tram-autobus). Rispetto all’anno precedente crescono: i titoli di viaggio corsa semplice (+0,29%), gli abbonamenti mensili (+6,79%), gli abbonamenti annuali (+8,27%) e gli abbonamenti per studenti (+3,5%).

Rifiuti
Indici positivi sui rifiuti prodotti (120.189 tonnellate) rispetto all’anno 2017 (+8.924). Sono state 113.421 le tonnellate di rifiuti conferiti in discarica, Cresce la raccolta differenziata +6.036 tonnellate rispetto al 2017. Nell’anno 2018 la quantità di rifiuti differenziati si attesta sul 18,09% del totale dei rifiuti prodotti. Ogni famiglia, nell’anno 2018, ha prodotto in media 1.212,7 chili di rifiuti di cui solo 219,4 di differenziata. In media ogni abitante ha prodotto 93 chili circa di differenziata e 422 chili di indifferenziata. Ccresce la quantità di carta e cartone raccolti (+28,37%), di vetro (+13,02%), della plastica (+18,47%).

Demografia
La popolazione al 31 luglio 2018 si attesta sui 231 mila abitanti , con un saldo totale ancora in negativo (-1738 abitanti). Il quartiere più “abitato” è il Terzo con 55.450 abitanti. Segno meno anche per il saldo naturale: 1674 i nati nel 2018, 2565 i morti. E il saldo migratorio: -847 residenti tra iscritti e cancellati. L’età media è di 44,8 anni. Sono 12.265 gli stranieri residenti.

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