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Comune di Messina, in 200 si candidano per i Cda delle partecipate: ecco i papabili

La sede dell'Atm

Sono congelate, per qualche ora o forse per qualche altro giorno, le nomine dei vertici della “nuova” Atm, la Spa che prenderà il posto dell’attuale azienda trasporti da mettere in liquidazione, e della “Messina Social City”, l’agenzia dei servizi sociali che nasce con l’obiettivo di rivoluzionare il terzo settore, chiudendo il capitolo delle cooperative.

Anche questo passaggio, infatti, attende per essere consumato il ritorno a Palazzo Zanca di Cateno De Luca, assente da martedì. Dovrà essere, ovviamente, la sua l’ultima parola, rispetto alle quasi duecento candidature che sono state presentate all’ufficio di gabinetto di Palazzo Zanca entro la scadenza, che era stata fissata per giovedì a mezzogiorno. I posti da assegnare sono quelli di presidente e Cda dell’Atm Spa, di presidente e Cda della Messina Social City, di componente femminile del Cda dell’Amam e di presidente e componenti del collegio sindacale dell’Atm Spa.

L’intero elenco dei candidati non è stato diffuso, ma diversi nomi hanno iniziato a circolare. Tra le vecchie conoscenze della politica, spiccano l’ex consigliere comunale Peppuccio Santalco, l'ex commissario Iacp Giuseppe Laface, Rosalia Schirò, preside dell’istituto Pirandello, già ex consigliere provinciale, cognata di Francantonio Genovese ma politicamente più vicina a Gianpiero D’Alia. Un nome meno noto, ma ritenuto “caldo” per la Messina Social City, è quello di Emanuele Rossorollo, responsabile e tutor del Cirs.

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