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Teatro civile, Luigi de Magistris in scena a Castroreale per la prima tappa in Sicilia di “Istigazione a sognare”

La narrazione si snoda sul vissuto di de Magistris in due particolari periodi: la permanenza come sostituto procuratore e pm a Catanzaro, caratterizzata e condizionata dallo scontro con un sistema di malaffare che si insinuava e diventava parte dei gangli della società; la sindacatura a Napoli, come momento di slancio ed impegno civile, ispirato dall'ardore e dall'ideale del cambiamento.

“Pensavo fosse un comune evento scolastico e invece assistere a questo spettacolo mi ha scosso, dico sempre ai miei compagni che voglio fare il sindaco di Barcellona per cambiare quello che non va e, dopo oggi, so di volerlo fare ancora di più”. Questa la reazione di Antonino Puliafito, uno dei rappresentanti del liceo “Medi” di Barcellona, dopo aver assistito a “Istigazione a sognare”, opera di teatro civile con protagonista e narratore l'ex magistrato Luigi de Magistris che forse, non avrebbe potuto immaginare “ritorno” migliore rispetto alle parole dello studente per la sua prima tappa in Sicilia, organizzata all'auditorium S. Salvatore di Castroreale.

Su input della pro loco “Artemisia” rappresentata dalla professoressa Maria Concetta Sclafani, la viva collaborazione della dirigente scolastica dell'Istituto professoressa Ester Lemmo, con l'introduzione di Cristina Marra, direttrice artistica del Castroreale Mystery Festival, davanti a oltre un centinaio di studenti dei diversi plessi del “Medi”, de Magistris ha raccontato le tappe salienti della sua storia di magistrato e politico, le scelte difficili, le lotte, le cadute, le indagini scomode e quelle affossate, i colletti bianchi, quei legami tra mafie e politica che avvelenano anche la giustizia, ripercorrendo la sua vita, sempre illuminata dal faro della Costituzione.

La narrazione, con l'adattamento drammaturgico di Andrea de Goyzueta e Nicola Capone, forte di un intenso e azzeccatissimo accompagnamento musicale (alla voce Helen Tesfazghi; agli strumenti Paolo Sessa e Paolo Forlini) e di appassionanti parentesi video-documentali ambientate in Calabria e Campania (Carlo Iavazzo e Guido Molea al video e all'editing), si snoda sul vissuto di de Magistris in due particolari periodi: la permanenza come sostituto procuratore e pm a Catanzaro, caratterizzata e condizionata dallo scontro con un sistema di malaffare che si insinuava e diventava parte dei gangli della società; la sindacatura a Napoli, come momento di slancio ed impegno civile, ispirato dall'ardore e dall'ideale del cambiamento.

“Il tempo è galantuomo, ma quanta sofferenza intanto” ha detto de Magistris agli studenti parlando degli ultimi recenti sviluppi di alcuni processi in Calabria e della “rivoluzione” di Napoli, da terra di Gomorra e spazzatura a città considerata tra le principali mete turistiche d'Italia.

De Magistris, che ha riadattato lo spettacolo per l'occasione, ha voluto lasciare agli studenti in eredità un compito, una “legge di vita” descritta dall'art. 3 comma 2 della Costituzione, una vera e propria istigazione a sognare il cambiamento, battendosi ogni giorno, in qualsiasi bivio della vita, per difendere il bene pubblico e “rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono la piena realizzazione della persona umana e la più ampia partecipazione di tutti e tutte alla vita democratica del Paese”.

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