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Le “Primavere elleniche”, Giardini Naxos celebra le sue origini greche

L’idea è chiara. Anzi chiarissima: creare appositamente una rete di città di origini elleniche, fondate da coloni provenienti dalla Calcide Eubea. Ma non solo. Favorire sinergie con queste città che condividono le stesse radici storiche e culturali e renderle oggetto di un evento che possa richiamare un turismo internazionale.

Per Fulvia Toscano, ideatrice della rassegna letteraria NaxosLegge e attualmente assessora alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Giardini Naxos, è questo l’obiettivo delle cosiddette “Primavere elleniche”, evento che si terrà domani e il 17 marzo, nel Parco archeologico di Naxos-Taormina, promosso in collaborazione con quest’ultimo e con la Comunità ellenica dello Stretto e la Camera di Commercio italo-cipriota. Un'iniziativa di notevole importanza, che si ripresenterà ogni anno, e che nell’edizione 2024, la prima in assoluto, vedrà la presenza dei quattro sindaci di Catania, Giardini Naxos, Messina e Lentini, che saranno protagonisti, dato che le loro città vantano origini greche calcidesi. Ma saranno, tra l’altro, presenti anche i direttori dei Parchi delle realtà coinvolte, soprintendenti, archeologi e studiosi di questa materia, oltre alla sindaca di Kalkida, in Grecia, Elena Vaka.

Un evento che aprirà le porte, pertanto, all'intero universo ellenico, con il quale la Sicilia orientale, e dunque Giardini Naxos, ha un legame molto datato. Una manifestazione che, in un certo senso, promuoverà sinergie tra territori che coinvolgano, garantendo una progettualità integrata, città della Sicilia orientale come Naxos, Zancle, Leontinoi e Katane, che sono state fondate proprio dai coloni provenienti della Calcide Eubea.

«L’intendimento è quello di favorire lo scambio, sia sul piano culturale che sul piano turistico, con l’istituzione della “Rete delle città calcidesi di Sicilia” – ha spiegato la promotrice Fulvia Toscano - ma anche intrattenere interlocuzioni di rango internazionale, oltre a istituire la realizzazione di strategie condivise che, partendo dal dato scientifico documentato della comune origine greca-calcidese, possano divenire fruttuose e concrete attivazioni di progetti, capaci sia di consolidare un comune perimetro storico e identitario, sia di attrarre un segmento importante di turismo internazionale».

Nel corso della due giorni si alterneranno tavole rotonde, seminari, incontri-dibattiti e tanto altro ancora su vari argomenti. Dal convegno su “Philia e Xenia. La Città di Giardini Naxos incontra Kalkida e Naxos”, che si terrà nella sala consiliare di Palazzo dei Naxioti, al seminario “Antiche vie dei vini – Coltivare la vite, produrre il vino: archeologia sperimentale nella chora di Naxos”, che avrà luogo al Bistrot Lido di Naxos.

Ma ci sarà spazio anche per parlare dell’antico vino prodotto nel Comprensorio taorminese denominato “Tauromenitanum”: un vitigno particolare su cui molto tempo fa le amministrazioni comunali dei centri di Giardini Naxos e Taormina hanno portato avanti un progetto per riprodurlo e rimetterlo in commercio.
Si tratterà dunque di un week-end nel corso del quale studiosi e amministratori si confronteranno sull’intero universo ellenico e, in particolar modo, sul mondo calcidese occidentale. Quello di cui fa parte anche Naxos e tutta la sua comunità.

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