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La figura centrale del grande Antonello nella valorizzazione del brand Messina

Il Palazzo della cultura, intitolato ad Antonello da Messina, è stato al centro della seconda giornata delle celebrazioni del 70esimo anniversario della Mostra su “Antonello e la pittura del ‘400 in Sicilia” del 1953, evento che viene, finalmente, ricordato grazie alla targa commemorativa che è stata posta lunedì sul busto del Bonfiglio nella scalinata interna di Palazzo Zanca, a cura dell’associazione culturale “Antonello da Messina”.
Una giornata all’insegna dell’alta divulgazione diretta soprattutto alle nuove generazioni, come ben evidenziato nei discorsi introduttivi dalla storica dell’arte Giovanna Musolino, che ha curato la mostra didattica, alla Gam, delle riproduzioni delle opere antonelliane, e Milena Romeo, presidente dell’associazione culturale “Antonello da Messina” e di “Cara beltà”, coordinatrice delle celebrazioni promosse dal Comune. L’assessore comunale alla Cultura Enzo Caruso, promotore del brand “Messina città di Antonello”, ha annunciato il contest sui personaggi storici messinesi, e ha invitato i tanti studenti (presenti gli istituti “Antonello”, “Seguenza” e “Bisazza”) a farsi “amplificatori” dell’Arte antonelliana, concetto ribadito sia dal sindaco Federico Basile sia dal provveditore Stello Vadalà.
È seguito il coinvolgente percorso didattico curato dalla storica dell’Arte Katia Giannetto, che ha descritto l’attività di “Antonellus Messaneus” e la sua “devozione” per la città, attraverso un’analisi articolata e ricca di riferimenti e citazioni, con alcune ipotesi illuminanti, ad esempio la presenza dei nodi come segno della tradizione marinara della famiglia degli Antoni o la scrittura dei carteggi riferibile a un linguaggio mercantile. È seguito l’itinerario immersivo, ricco di originali animazioni, dentro la pittura del sommo artista elaborato da Luciano Giannone, l’architetto peloritano autore di avvolgenti ricostruzioni virtuali della Messina preterremoto.
Nel pomeriggio, protagonisti “i racconti di luce nell’esperienza dello spazio espositivo dell’allestimento di Carlo Scarpa e Roberto Calandra al palazzo Comunale”, curato dallo studioso veneziano Andrea Nalesso, che, dopo lunghe ricerche, ha ricostruito alcuni aspetti iconografici della Mostra del 1953, con le straordinarie fotografie delle 24 sale con i magnifici velari illuminati dalla “luce dello Stretto”.

L’architetto Carmelo Celona ha poi esposto i caratteri della futura “Casa di Antonello”, un centro culturale immersivo e Casa-Museo che è in parte già finanziata, da allestire nell’ex sede Ismig, a ridosso del PalAntonello. In serata, inaugurazione della Mostra filatelica sui francobolli dedicati ad Antonello nel mondo a cura del Circolo Filatelico Peloritano, una raccolta davvero unica nel suo genere che il giornalista-filatelico Cesare Giorgianni ha raccolto negli anni, che mostra la diffusione, fin dal 1953, delle opere antonelliane nei francobolli di paesi di ogni continente (Togo, Guinea Bissau, Giamaica, Yemen, comprese le Olimpiadi della Cultura del Messico 1968). Una collezione straordinaria, visibile fino al 31 gennaio nel Foyer del PalAntonello con annesso ricco catalogo edito da Di Nicolò. Le Poste italiane hanno attivato l’annullo speciale dedicato al 70° della mostra del 1953.

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