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Marco Bellocchio insignito a Messina del dottorato di ricerca honoris causa: "Per me la Sicilia è una grande passione"

Il progetto di una serie su Enzo Tortora, il sentimento «profondo e di grande attrazione verso la Sicilia», i tanti progetti che vorrebbe ancora realizzare. Marco Bellocchio, regista, sceneggiatore, produttore e docente di cinema di fama internazionale, è all’università di Messina per essere insignito del dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Cognitive, curriculum «Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative».

Alla cerimonia erano presenti, il prorettore vicario, Eugenio Cucinotta, il direttore generale, Francesco Bonanno, il direttore del dipartimento Cospecs, Carmelo Maria Porto, la coordinatrice del dottorato in Scienze cognitive, Alessandra Falzone. All’evento, inoltre, era presente la neo rettrice dell’Ateneo peloritano, Giovanna Spatari.

Poco prima della Lectio magistralis nell’aula magna del Rettorato si è soffermato con i giornalisti a parlare dei suoi lavori e del legame con la Sicilia. «Mi sono sempre mosso sulla mia storia privata che teneva conto di quella che era la storia d’Italia, dando una mia rappresentazione che non è politica nel senso che non prende le parti di un partito, non è nè di destra o di sinistra», spiega il maestro Bellocchio.

«E' chiaro - prosegue il regista - che se cerco di raccontare la tragedia di Aldo Moro è perché mi interessa molto e lo faccio perchè sono coinvolto profondamente con questo racconto che ha avuto un notevole interesse del pubblico italiano sia televisivo che cinematografico, anche all’estero,in Francia, Germania, negli Stati Uniti, in Inghilterra e questo per me è importante, ma faccio le cose che mi coinvolgono profondamente. Se arriveremo a fare una serie su Enzo Tortora non lo faccio per riaffermare l’ingiustizia che ha subito quest’uomo, che è verissima, ma per raccontare un uomo, per fare il romanzo di una vicenda drammatica di un uomo di grandissimo successo che viene arrestato, viene assolto e poi muore, questa è la cosa che mi interessa».
Altro tema è il rapporto con la Sicilia a cui sono legati molti ricordi di film: «Il mio rapporto con la Sicilia è di grande attrazione - afferma - sono venuto varie volte a presentare film, poi sono venuto per un film a cui tengo molto "Il regista di matrimoni" con Sergio Castellitto; girammo sopratutto a Cefalù e poi con "Il traditore". Quando si viene in Sicilia si è tentati a dire perché non fermarsi qui, per la lingua, la storia, andare oltre la mafia, poi noi siamo come una compagnia di giro, torniamo a Roma, però il mio sentimento verso la Sicilia è profondo e di tantissima attrazione».
Infine sono tanti i progetti che il maestro Bellocchio vorrebbe realizzare anche se l’attenzione, per ora, è alla serie su Tortora: «Stiamo mettendo a fuoco questo progetto che è una serie in sei episodi su Enzo Tortora, in questi mesi cerco di non distrarmi in nessun altro progetto, poi vedremo, prima di tutto vediamo di farlo e di farlo bene. Poi se uno ci pensa, ci sono tanti progetti da realizzare, da Giovanni Pascoli o storie molto internazionali come il processo di Norimberga, per esempio, però il nostro lavoro è molto concreto, bisogna capire se ci sono anche le possibilità economiche per poterlo fare, quindi ci misuriamo sempre con il possibile»

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