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La preziosa eredità immateriale di Rosa Uccello

Ha contribuito a creare una scuola, oltre che un "salotto" culturale. I suoi allievi hanno ricordato l'anniversario della morte della donna e della maestra, cantante e pianista

Rosa La Rosa Uccello è una di quelle figure di messinesi che hanno lasciato una forte eredità immateriale. Con impegno professionale e umano, anche lei ha contribuito a quel travaso silenzioso nel giacimento e l’humus profondo della nostra città. Vogliamo ricordarla da questa prospettiva, nel decennale della sua scomparsa (il 31 dicembre). Cantante e pianista, sensibile interprete, dotata di notevoli mezzi vocali, solida tecnica, particolare timbro; si è esibita in teatri e sale da concerto italiane e straniere con lettura fedele dei testi e intelligenza musicale, eseguendo con lirismo e varietà di colori e accenti, repertori raffinati, dal patrimonio liederistico a pagine musicali contemporanee.

Si è formata  alla scuola  di canto di Vera Sciuto e di pianoforte di Olga Vitale al liceo musicale Laudamo (oggi Conservatorio Corelli), diretto dal maestro Gino Contilli. Impegnata in fortunate tournèe in Italia e all’Estero e apprezzata dalla critica, si è esibita, tra l’altro, con le orchestre sinfoniche della Rai, del Teatro Massimo Bellini,del Massimo di Palermo,  con l'Orchestra Sinfonica Siciliana.

Docente di Canto nei Conservatori di Reggio Calabria e Messina ha comunicato il suo amore per il canto a tanti allievi, alcuni dei quali affermatisi nei grandi palcoscenici internazionali. Come eccellenza siciliana, ricevette i premi Polifemo d’argento e Antonello da Messina. La professoressa era moglie di Giuseppe Uccello, storico presidente onorario e direttore artistico dell’Accademia Filarmonica di Messina. Tante le personalità che frequentarono il salotto di Villa Rosa come Contilli , Giacomo Manzoni, Franco Mannino, Giuseppe Sinopoli, Gioacchino Lanza Tomasi, Marcello Passeri, Salvatore Pugliatti, Maria Accascina.

Era madre di Daniela Uccello, soprano e docente al Conservatorio “G. Verdi” di Milano che così la ricorda: «Ho avuto la fortuna di avere mia  madre anche come insegnante e le sono grata di avermi trasmesso alcuni principi fondamentali come l'approccio rigoroso alla partitura musicale, al testo poetico e la curiosità verso un repertorio vasto e inconsueto,  tutto da affrontare con passione ed entusiasmo. In parole povere l'amore per la Musica,  arte che va servita con umiltà». Ecco la cifra di Rosa La Rosa Uccello.
In tanti, tra i suoi allievi, la ricordano con immutato affetto. Maria Rita De Matteis: «Ne conservo un ricordo bellissimo. È con lei ho scoperto la voce e la musica, in un rapporto ricco e profondo sia dal punto di vista musicale che umano. Adesso anch’io insegno Canto al “Cilea” e cerco di trasmettere ai miei alunni lo stesso amore per la musica che lei ha insegnato a me». Adriana Morelli️: «Colei che va oltre il suo dovere di insegnante, donando le sue emozioni partecipando e proteggendo oltre le aspettative, semplicemente nel sorriso». Il maestro Gaetano Tirott: «La presenza di una signora di alta classe professionale e morale, sicuramente ha contribuito ad elevare il livello ambientale e culturale, oltre che musicale ed artistico del Conservatorio Cilea, dove fu nobile e preparata insegnante e anche valente pianista».
Una vita dedicata all’arte e all’insegnamento, come intitolarono un memorabile concerto a lei dedicato nel 2000 all’Arena del Teatro Savio, i suoi allievi, giunti per a Messina da tutta Italia, per quella grande e ultima festa.

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