L'obiettivo dell'Amministrazione De Luca di portare fuori il Comune di Messina dalla Fondazione TaoArte è tutt'altro che scontato. Il blackout elettrico che ha “colpito” ieri pomeriggio la città ha “salvato” la Giunta da una bocciatura molto probabile della delibera presentata in Aula.
Il secondo round è previsto oggi alle 19, ma salvo che qualche gruppo consiliare non trovi “illuminazione” o cambino gli equilibri nei numeri rispetto al primo tentativo delle scorse ore, la strada della fuoriuscita non sembra godere dei favori dei “pronostici”.
Ma perché Palazzo Zanca dovrebbe lasciare la realtà che si occupa di promuovere iniziative culturali e artistiche nella “Perla dello Jonio” ma non solo? L'assessore Pippo Scattareggia ha ribadito a più riprese che il Comune non può permettersi il contributo economico trovandosi in condizione di pre-dissesto. In realtà l'unico contributo recentemente versato è datato 2018, in occasione delle visita in Sicilia del Dalai Lama. Il precedente risalirebbe al 1996!
«Non abbiamo versato contributi, non abbiamo nemmeno contributo con un bene patrimoniale così come fatto da Taormina con l'ex pretura e come previsto all'atto di costituzione della Fondazione», ha fatto presente Antonella Russo del Partito Democratico.
Da più parti all'assessore è arrivato l'invito a ritirare la delibera, ma il componente della Giunta ha ribadito la posizione anche in nome di un potenziale danno erariale al quale l'ente potrebbe trovarsi sottoposto rimanendo all'interno di TaoArte, dovendo comunque assicurare i debiti pregressi maturati.
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