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Antonello Carbone
al Sabir Fest

Alla vigilia del tour spagnolo che dal 20 ottobre vedrà Antonello Carbone prima a Madrid quale unico scrittore italiano invitato al Festival Getafe Negro e poi l'indonani a La Central di Barcellona per la presentazione della versione in castigliano del suo romanzo di successo “En Taormina, en invierno” pubblicato da Yulca editorial, l’autore siciliano sarà ospite a Messina al Sabir Fest, il festival della Cultura e Cittadinanza Mediterranea, giovedì 8 ottobre alle ore 19 alla Galleria Vittorio Emanuele, per riproporre la versione italiana del giallo edito da Manni, la casa editrice pugliese che due anni fa ha lanciato il giornalista Rai nel suo esordio letterario. Con Carbone, nell’atteso appuntamento in calendario della kermesse organizzata nella città dello Stretto, sarà l’attore Nero Toscano, a cui è affidato il reading e il compito di moderare l’incontro.

Il libro (che allunga le ombre sui poteri forti che regolano la vita nell'isola e sulla loro incidenza in grado di condizionare la verità, in un’inedita Taormina goethiana scossa dalla misteriosa morte della rampolla di un’importante famiglia di imprenditori siciliana), è stato ristampato da Manni per tre edizioni, quindi è stato pubblicato in versione ebook, prima dell’acquisizione dei diritti per Spagna e Sud America da parte della catalana Yulca, con la pubblicazione avvenuta nel giugno scorso e presentazione in anteprima ad Expo.

E mentre l’autore è oggi impegnato nella definizione della seconda storia che presto vedrà tornare il protagonista, Giacomo Cassisi, reporter detective dall’aria bohémienne che ha fatto appassionare i lettori anche oltre confine, i rumors si susseguono sulla sceneggiatura che ne sarà tratta.

Dopo aver girato in lungo e in largo l’Italia e fatto tappa nei principali saloni e fiere del libro italiane (dal Salone di Torino a ‘Più Libri, Più Liberi’ di Roma), Antonello Carbone si appresta così ad iniziare un nuovo viaggio. Porta con lui quella Sicilia "nostalgicamente moderna" descritta con lo stile che richiama Leonardo Sciascia -come sottolineato nella prefazione anche dall’autorevole firma di Roselina Salemi- dove non esiste mai un’unica verità, piuttosto una "verità verosimile" lasciata talvolta trasparire perché così meglio si adatta alle circostanze.

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