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Schifani e De Luca: "Messina è ormai una città fiore all’occhiello della nostra regione sui rifiuti"

“Messina è ormai una città fiore all’occhiello della nostra regione”. Continua la nuova luna di miele tra il presidente della Regione Renato Schifani e la città di Messina, con in prima fila, ad applaudire, il sindaco Federico Basile e il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca. Schifani, che ha ribadito come l’obiettivo prioritario, su scala regionale, sia quello di partire coi lavori per i due termovalorizzatori entro il 2027, ha garantito che verranno finanziati gli interventi necessari alla città e alla Srr per accelerare sul completamento del ciclo dei rifiuti “in house”: tradotto, i 5 milioni mancanti per il progetto dell’impianto di Milo per il trattamento dell’umido e i 2 milioni per il sistema di trattamento di rifiuti Pap (Prodotti assorbenti per la persona) nell’impianto di Pace.

Un passaggio chiave, questo, alla luce di una necessità manifestata anche negli interventi precedenti dal presidente della Srr Messina, Danilo Lo Giudice, del deputato regionale Pippo Lombardo, del sindaco Basile, della presidente e del direttore generale della Messinaservizi, Mariagrazia Interdonato e Michele Trimboli. Cateno De Luca ha ricordato i progressi fatti in sei anni nella gestione non solo dei rifiuti, ma anche degli altri servizi pubblici in città, ed è tornato a parlare della svolta politica che ha portato ad un evidente e sempre più marcato avvicinamento a Schifani: “C’è chi sceglie nella vita di fare opposizione di professione, senza arrivare mai a capire se sei realmente portatori di interessi per il bene comune o se rappresenti solo te stesso. L’obiettivo è avvicinare la presidenza della regione alla posizione dei sindaci. I malintesi spesso nascono dall’assenza di confronto. Non ci possiamo permettere di passare il nostro tempo a non far fare le cose a chi comunque è stato legittimato dal voto popolare”.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha preso parte al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, a Messina, alla seconda giornata dell’evento "65% e Oltre!". L’appuntamento ha riguardato l’analisi delle sfide della gestione dei rifiuti in Sicilia e il Modello Messina come esempio di riferimento. Dopo una prima giornata di confronto con i consorzi di filiera, al centro del dibattito il ruolo delle istituzioni e Schifani ha preso parte al focus sugli obiettivi futuri e sulle strategie per consolidare i risultati raggiunti e superare le criticità regionali. "Cateno De Luca è stato un mio avversario ma io apprezzo il fare costruttivo e lui dice bene quando afferma che non va bene il fare opposizione solo per contrastare chi governa. Contano le esigenze territoriali, la possibilità di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Bisogna avere volontà, determinazione, essere costanti e coerenti e soprattutto decisionismo, come quando De Luca nel 2018 ha portato avanti un cambiamento, anche sfidando l’impopolarità e l'immobilismo. Solo così si può cambiare questa terra. Stiamo facendo cose importanti per fare funzionare la macchina burocratica con efficacia ma prima ancora con rispetto e trasparenza, che sono valori basilari e non negoziabili. Il tema dei rifiuti è strategico. La sfida dei termovalorizzatori - ha aggiunto - è fondamentale. Domani è il "compleanno" della mia nomina a commissario, avvenuta il 21 febbraio di un anno fa e ho dovuto convincere il governo. Non c'era un piano rifiuti per la Sicilia. Ho lavorato in silenzio per fare quel piano. Ora possiamo lavorare concretamente per realizzarli i termovalorizzatori. Mi sono mosso per un percorso ordinario per evitare ricorsi e controricorsi. I ricorsi sono arrivati lo stesso ma sono sereno: il conferimento di 300 mila tonnellate l’anno determinerà un abbattimento dei rifiuti, dell’anti-igienicità e dell’emergenza e un abbattimento dei costi di rifiuti. I cittadini pagheranno di meno, ho detto no alla soluzione mista pubblico-privata che avrebbe portato ad un incremento poi del canone, abbiamo messo 800 milioni di euro e se mancano altre risorse le troveremo. E’ un imperativo categorico, mi assumo l’impegno. Non sono atti di programmazione ma di realizzazione del buon governo sul territorio". "Giro poco e non amo fare passerelle - ha sottolineato il presidente della Regione -. Prendo atto che Messina è arrivata al 65%, la mia città è ferma al 13%, Catania è al 31%. Palermo deve svegliarsi, Roberto Lagalla sta facendo un grande lavoro ma bisogna arrivare ad una svolta, manca la comunicazione ai cittadini. Non è possibile che Palermo sia ferma al 13% di raccolta, altrimenti si falliscono gli obiettivi. E io non intendo fallire. I termovalorizzatori intendo farli e li faremo".

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