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Addio al professor Antonino Metro, uno dei più importanti studiosi di Diritto Romano d'Italia e storico preside di Giurisprudenza a Messina

Era un autentico gentiluomo inglese il prof. Antonino Metro, che in molti ricordano con il suo inseparabile loden verde come storico preside alla facoltà di Giurisprudenza di Messina, praticamente per vent'anni interi. Ci ha lasciati oggi a 87 anni. Ed è stato indubbiamente uno dei più importanti studiosi di Diritto Romano che il nostro Paese abbia mai avuto. La sua, di laurea, risale al 1959, a Messina, e fu ovviamente con il massimo dei voti, la lode e la dignità di stampa della tesi, dopo aver ottenuto - un'altra eccellenza -, in tutti gli esami della sua carriera la votazione di “trenta e lode”. Un altro intelletto puro della scuola giuridica messinese. Ha saputo coniugare oltre al suo incessante studio per il Diritto tanto altro nella sua vita, come la passione per la musica lirica e soprattutto l'enigmistica, di cui era un vero cultore, collaborò con le più importanti riviste nazionali con lo pseudonimo di "Antonello" . Grande passione anche quella per il calcio, seguendo da sempre le sorti altalenanti della squadra del Messina. Scherzando con gli amici, era un vezzo, qualche volta ricordava poi la sua straordinaria partecipazione da giovane ad una delle prime trasmissioni in tv della RAI, quella del “Musichiere” di Mario Riva, l'antesignano dei quiz di oggi, dove vinse il suo bottino di monete d'oro.

Libero docente e professore incaricato dal 1967, fu ordinario di Istituzioni di Diritto Romano dal 1976 e professore supplente di Esegesi delle Fonti del Diritto Romano nell’Università di Messina. Ma insegnò anche nelle Università di Catanzaro e Reggio Calabria. Il prof. Metro fu preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina dal 1983 al 1994 e dal 1995 al 2004, e fece parte per sei anni del comitato direttivo della Conferenza nazionale dei presidi di Giurisprudenza. Ed ancora fu direttore dell’Istituto di Diritto Romano e Storia del Diritto dal 1981 al 1993, direttore del dipartimento di Diritto Romano e Storia della Scienza romanistica dell’Università di Messina dal 1993 al 1999, e poi dal 2004 fino al 31 ottobre 2010, il giorno del suo pensionamento. Dal maggio 2011 è stato nominato professore emerito dell'Università di Messina, e nello stesso anno è stato nominato honoris causa membro del corpo docente della facoltà di Scienze Giuridiche e del lavoro dell'Università di Vigo, in Spagna. E' stato anche membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Storia del diritto dal 2002 al 2007.

Nella sua lunghissima e prolifica carriera accademica è stato autore di circa cento pubblicazioni di Diritto Romano e Storia del Diritto, fra cui diversi manuali dedicati all’insegnamento, uno dei quali è stato tradotto in spagnolo. E ha tenuto numerose conferenze, lezioni e seminari su invito delle più prestigiose università europee - Madrid Complutense, Madrid Uned, Parigi II e Parigi Nanterre, Barcelona, Vígo, Santiago de Compostela, Amsterdam, Groningen, Mosca, Varsavia -, e italiane. Sin dal 1988 è stato nominato più volte, quale docente straniero, componente delle commissioni di dottorato di ricerca in Diritto Romano in varie università spagnole e dal 2009 al 2013 è stato presidente, quale esperto giurista, del Comitato etico-scientifico che sovrintende alla sperimentazione clinica dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Messina. E' stato anche coordinatore scientifico di “Iura”, la rivista internazionale di Diritto Romano e Antico. Nel 2010, la comunità scientifica internazionale gli ha donato sei volumi di “Scritti in onore”, nei quali figurano 135 contributi di studiosi di 13 Paesi. Avvocato sin dal 1963, è stato anche giornalista pubblicista, con una costante attività di scrittura non solo sulle riviste specializzate di Diritto ma anche su quotidiani e settimanali, nazionali e locali. A lungo collaborò con le pagine culturali della Gazzetta del Sud. E fu anche la "grande mente" della "Caccia al tesoro" della Radio Antenna dello Stretto a cavallo tra gli anni '70 e '80, una manifestazione che coinvolgeva gran parte dei giovani universitari della città.

La rettrice dell'Ateneo messinese, prof.ssa Giovanna Spatari esprime il cordoglio, a nome di tutta la Comunità accademica, per la scomparsa del prof. Antonino Metro. "La sua profonda dedizione al lavoro, l’immensa generosità e la nobiltà d’animo che lo contraddistinguevano - ha detto - resteranno indelebilmente impresse nei cuori dei suoi allievi e di tutti coloro che nella comunità accademica italiana e messinese hanno avuto la fortuna d’incontrarlo".

Domani dalle ore 10 alle 18 sarà allestita la camera ardente all'Accademia Peloritana dei Pericolanti, mentre lunedì 24 febbraio alle 15.30 saranno celebrati i funerali nella Basilica Cattedrale.

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