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Messina, la “Stretto” accoglie le richieste del Comune: l’incontro tra il sindaco e l’ad della società statale

«È un’interlocuzione non solo positiva e proficua, ma necessaria». Lo dice in premessa, l’amministratore delegato della “Stretto di Messina”, dopo aver avuto un confronto con il sindaco Federico Basile a Palazzo Zanca. Lo stesso sindaco che il giorno precedente, in aula, davanti alla Commissione Ponte, ha ribadito che «permangono forti criticità», che «è un progetto che non ha dialogato con i territori» e che, anche se il Cipess dovesse esprimere il suo parere favorevole, «alcuni aspetti progettuali vanno rivisti e modificati». Pietro Ciucci non se la prende: «Il sindaco Basile ha una posizione che rispetto profondamente, perché vuol rappresentare le istanze della comunità messinese. Io credo che il dialogo ci sia sempre stato, che gli incontri non solo tra me e gli amministratori locali dei Comuni dello Stretto ma anche tra i nostri e i loro tecnici, siano stati quasi quotidiani. E ora si apre una fase dove questa interlocuzione dovrà essere permanente, nell’interesse dei territori coinvolti da un sistema di opere che avranno sicuramente un impatto forte ma che, a mio avviso, rappresentano anche un’opportunità eccezionale per la riqualificazione, la crescita, lo sviluppo. Nel prossimo decennio questa città, l’area dello Stretto, sarà il cuore del Mediterraneo, avrà accesi i riflettori di tutto il mondo».

«Richieste ragionevoli»

Ciucci ha parlato ovviamente con Basile delle 24 opere “compensative”, di cui il sindaco ha riferito nell’aula consiliare. «Ne conoscevo già i contenuti, perché prima che fosse trasmesso l’elenco alla Conferenza dei servizi, ne abbiamo discusso, e questo a conferma del fatto che il dialogo c’è sempre stato. Ritengo le richieste del Comune di Messina assolutamente ragionevoli, all’interno delle 24 proposte, c’è una lista più ristretta di priorità, in ogni caso il valore complessivo si aggira attorno ai 450 milioni di euro. Perché le ritengo ragionevoli? Perché, in una visione più generale, prevedere interventi di potenziamento dei sistemi di depurazione o di riqualificazione della rete idrica, significa rispondere alle sfide drammaticamente attuali come quella della siccità. A differenza di quanti ritengono che il Ponte porti solo devastazione, io credo che davvero, nel realizzare grandi infrastrutture, è essenziale garantire anche quelle opere in grado di assicurare un miglioramento della qualità della vita. E tutto ciò rientra nell’ottica che abbiamo cercato di perseguire fin dall’inizio, da quando la “Stretto” si è rimessa in moto: realizzare, con il Ponte, un sistema infrastrutturale “del” e “per” il territorio, che non passi sulle teste dei cittadini e delle comunità locali, ma che contribuisca al rilancio di quest’Area.

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