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Sant'Agata di Militello, dopo tanti anni qualcosa sembra muoversi per il viadotto Furiano

Il Cas ha approvato il progetto definitivo, le perizie riscontrarono delle gravissime criticità strutturali

Passi avanti, finalmente, nell’iter per l’esecuzione di importanti lavori di manutenzione straordinaria del viadotto Furiano, nella carreggiata direzione Messina dell’autostrada A20 in territorio di Caronia, da tempo sotto i riflettori per le gravissime criticità strutturali che condussero al sequestro dell’intero viadotto.
Il Consorzio Autostrade Siciliane ha approvato nelle scorse settimane il progetto esecutivo per la messa in sicurezza, con rimodulazione del quadro economico per un ammontare complessivo di 2.418.410,35 euro, di cui circa 1,7 milioni per lavori.
Il decreto, firmato dal dirigente dell’Area tecnica e di esercizio, ingegnere Dario Costantino, con il visto del dirigente generale di Autostrade Siciliane Franco Fazio, consentirà di avviare le procedure di gara per l’affidamento dei lavori, col criterio di aggiudicazione del prezzo più basso, ed intervenire per la definitiva risoluzione delle gravi problematiche che, da anni, impongono la chiusura al transito della carreggiata lato monte con doppio senso di circolazione sull’altra.

Al pari di altri viadotti della tratta Messina – Palermo, il Furiano risulta sotto osservazione già dal 2020 quando il Cas avviò l’attività di monitoraggio con l’installazione di sensori per le rilevazioni di spostamenti, temperature, inclinazioni ed accelerazioni della struttura, propedeutiche alla predisposizione di eventuali interventi. A cristallizzare le drammatiche condizioni del viadotto fu quindi l’esito dell’ispezione disposta a marzo 2021 dal Ministero delle Infrastrutture che certificò «un eccesso di scorrimento degli appoggi ubicati nella spalla lato Palermo e nella prospiciente pila, con fine corsa ormai prossima a circa 6 cm di distanza dal bordo dell’impalcato della spalla».

Da lì in avanti proseguirono ulteriori attività di monitoraggio, con una prima ordinanza d’interdizione al transito dovuta al superamento della soglia di allarme adottata ad ottobre 2021 ed un’altra a novembre 2022, nelle more del compimento della progettazione. A gennaio 2023, quindi, l’attività investigativa nel frattempo condotta dalla Procura della Repubblica di Patti, coordinata dal procuratore Angelo Cavallo con il sostituto Andrea Apollonio titolare del fascicolo, sfociò nel sequestro del viadotto, ritenendo troppo elevato, sulla scorta delle consulenze tecniche, il rischio di crollo in caso di sollecitazioni sismiche o di altra natura anche di bassa entità. Il procedimento giudiziario è tuttora alla fase dell’udienza preliminare con le richieste di rinvio a giudizio pendenti a carico dei tre indagati per le ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio ed omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

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