Il primo passaggio per sbloccare le assunzioni – quelle già formalizzate ma che non si sarebbe potuto formalizzare, a maggio, e quelle che invece sono ancora in stand-by – è stato compiuto. Nei prossimi giorni, forse già lunedì, arriverà l’altro. Per dare il via libera ad assunzioni e stabilizzazioni serviva che il consiglio comunale approvasse due atti finanziari chiave, il bilancio consuntivo e il bilancio consolidato (cioè quello, in altri termini, che “allinea” i conti del Comune a quelli delle società partecipate).
Tutto è fermo, attualmente, perché entrambi questi documenti avrebbero dovuto essere approvati entro il 30 aprile – per questo ci sono sei assunti, entrati in servizio a maggio, che lavorano a Palazzo Zanca ma... non avrebbero potuto –, il problema è che la Giunta li ha esitati solo nelle scorse settimane. Così ieri, alla prima seduta utile secondo i tempi previsti dalla legge, il consiglio comunale ha fatto la sua parte, approvando, intanto, il bilancio consuntivo. Non è mancato, a corollario, un lungo dibattito politico, interamente svolto col sindaco Federico Basile in aula, insieme a diversi dirigenti di Palazzo Zanca e al direttore generale Salvo Puccio.
L’esito della votazione, proprio perché collegata allo sblocco delle assunzioni (che potrebbero scattare già l’1 novembre, ha detto ieri il sindaco), era scontato. Non per questo sono mancati gli spunti, anche polemici. Soprattutto sui servizi a domanda individuale, cioè quei servizi il cui costo, per legge (visto che il Comune è in fase di riequilibrio), deve essere coperto almeno per il 36 per cento dagli utenti. Nel complesso il 36 per cento viene abbondantemente superato (siamo al 61 per cento), ma grazie ad alcuni servizi decisamente sopra media, come le cremazioni e i servizi funerari, ma anche a mercati e mense scolastiche, che si attestano attorno al 42 per cento.
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