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Messina, un milione per far fronte all'emergenza. Lavori e autobotti contro la crisi idrica

Basile: «Aspettiamo ancora di sapere quando avremo più acqua dal Bufardo»

Un milione per far fronte all’emergenza idrica, nel breve e nel lungo periodo. Dopo il via libera in Consiglio alla “manovra” di bilancio, all’Amam è stato affidato il “cash” per poter intervenire in maniera efficace per limitare i danni, finora concentrati solo su alcune zone della città. L’estate è ancora lunga, e le previsioni non lasciano immaginare che l’autunno possa portare ad un repentino cambio di prospettive. Ecco perché serve un’azione a lunga gittata. Ed è su questo obiettivo che si concentra l’attività che dovrà svolgere Amam nei prossimi mesi.

Ma andiamo per ordine. Dopo il voto positivo alla variazione di bilancio, la dotazione economica di Amam, diversa da quella del contratto di servizio, è cresciuta di un milione di euro. Soldi che saranno divisi in due attività. La principale riguarderà i lavori ai pozzi Bufardo e il collegamento con il serbatoio Torregrossa. Sono i due punti di approvvigionamento della condotta principale della città, il Fiumefreddo. C’è già un progetto esecutivo con cui verranno potenziate le opere già esistenti di captazione e convogliamento verso Messina delle acque prelevate dal “Bufardo”. Miglioramenti tecnici che dovrebbero portare nei prossimi mesi a poter far arrivare più risorse a Messina. L’investimento è 618.010,82 euro, fondi che il Comune ha anticipato ma che spera possano rientrare nelle casse di Palazzo Zanca attraverso il sostegno della regione a cui è stato chiesto, appunto di finanziare questo tipo di attività per dare un segnale tangibile della risposta alla crisi idrica.

«Con questa azione potremmo convogliare più acqua a Messina, ma serve anche avere più acqua – dice il sindaco Basile che ieri ha trascorso la mattinata al centro operativo comunale dove ogni giorno arrivano centinaia di segnalazioni di rubinetti a secco –. Ma la riunione che aspettavamo per poter rivedere le quote di utilizzo delle fonti del Bufardo non è stata ancora convocata». Il riferimento è alla ridistribuzione a favore dell’uso idropotabile e a discapito di quello irriguo della risorsa che poi il Fiumefreddo porta a Messina. All’ultimo tavolo prefettizio è prevalso il principio della priorità dell’uso umano e della riduzione di quella per le colture sacrificando quelle senza arbusto e salvando praticamente gli alberi. Le quote di acqua che può essere ridistribuita alle famiglie devono essere calcolate e poi servirà un decreto presidenziale per “bypassare” l’accordo contenuto nella concessione e che oggi garantisce 430 litri al secondo all’irrigazione e 812 a Messina che ne potrebbe guadagnare un centinaio in più.

Gli altri 381.989,18 euro, in base alla delibera della Giunta sono affidati al dirigente del Dipartimento Servizi Ambientali –Servizio Protezione Civile per l’acquisto di autobotti e attrezzature occorrenti per fronteggiare lo stato di emergenza idrica. Un budget con il quale, in questo caso poter dare risposte immediate alle famiglie in difficoltà.
Come avviene costantemente ogni giorno da due settimane. Ogni giorno, soprattutto nella zona nord della città è un via vai di autobotti (qualcuna anche privata) che riempiono i serbatoi dei condomini rimasti a secco. Ce ne sono almeno una decina che hanno bisogno di una “visita” quotidiana perché hanno un deficit conclamato. Le altre segnalazioni arrivano per lo più, come dicevamo dalla zona centro nord. Per esempio venerdì scorso il maggior numero di interventi è avvenuto sul viale Regina Elena, a Mortelle, in via Noviziato Casazza, a Montepiselli, sul viale Giostra, in via Trebbia e a San Licandro. E 88 sono stati i viaggi delle autobotti.

Al Coc i telefoni squillano in continuazione. Le famiglie esasperate chiamano per avere aiuto, ma il filtro delle informazioni è fondamentale per render efficace l’intervento. «Succede che possano chiamare più nuclei familiari dello stesso condomini, magari ad orari diversi – spiega il sindaco dopo la mattinata trascorsa nella sede della protezione civile –. Stiamo varando un software che possa rendere omogenee le richieste ed evitare i doppioni». « Abbiamo attivato il terzo turno delle autobotti che riforniscono acqua fino alle 2 di notte – dice l’assessore Massimiliano Minutoli –. Riusciamo a completare il 90% delle richieste ma possiamo arrivare a non dover rimandarne nessuna».

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