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Ex discarica di Mazzarrà, il procuratore di Barcellona Verzera ascoltato dalla Commissione Ecomafie

Si sono tenute ieri pomeriggio, alla Prefettura di Palermo, le audizioni, da parte della Commissione Ecomafie, del prefetto Massimo Mariani, del procuratore capo della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia, del procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Verzera, dei vertici dell’Anci Sicilia e del presidente regionale di Legambiente, Tommaso Castronovo. La delegazione della commissione nazionale, presieduta dal deputato Jacopo Morrone e composta dal senatore Pietro Lorefice e dagli onorevoli Francesco Emilio Borrelli, Eliana Longi, Maria Stefania Marino e Calogero Pisano, aveva effettuato in mattinata un sopralluogo nella discarica palermitana di Bellolampo e si era recata poi in via D’Amelio, per deporre una corona di fiori come omaggio in memoria del giudice Borsellino e della sua scorta.

In considerazione del devastante incendio dell’ex discarica di Mazzarrà del 25 giugno scorso, e in vista della visita da parte della Commissione, fissata per oggi, alle 10, nel sito di contrada Zuppà, l’organismo parlamentare ha già ascoltato a Palermo, per circa 40 minuti, il procuratore capo di Barcellona, Giuseppe Verzera, che conduce personalmente le indagini sul gravissimo incendio che ha creato rischi di inquinamento dell’aria a carico di diversi comuni ed ha sconvolto la montagna di rifiuti di Mazzarrà, già prima pericolosa per la parziale assenza della copertura e il mancato avvio della messa in sicurezza.

Ieri pomeriggio, sia gli ultimi avvenimenti sia lo scenario complessivo dell’ex discarica, nei decenni passati più volte al centro di interessi mafiosi e di importanti inchieste giudiziarie, sono stati delineati e riassunti dal procuratore Verzera – con contenuti secretati – a beneficio dell’analisi dei parlamentari che oggi visiteranno il sito. Osserveranno gli scenari di rischio esistenti per le popolazioni, il territorio e l’ambiente, con riferimento al pericolo degli incendi estivi e alla vicinanza di una falda idrica. Saranno ascoltati l’avvocato Angelo Vitarelli, curatore fallimentare della Tirrenoambiente, ex gestore del sito, e i rappresentanti dei Comuni.

Sempre stamani intanto, alle 12,30 a Roma, al Ministero dell’Ambiente, si terrà invece il tavolo tecnico promosso dal deputato Tommaso Calderone e convocato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin con i sindaci di Mazzarrà, Carmelo Pietrafitta, di Furnari, Felice Germanò, di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano, l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Roberto Di Mauro e il presidente e il direttore generale della Srr Messina Provincia, Antonino Musca e Giuseppe Mondello. Tema dell’incontro, sarà l’adozione di «ogni iniziativa utile a eliminare i danni causati dall’incendio», ma vista la presenza al tavolo anche dei vertici della Srr Messina Provincia, soggetto attuatore nominato lo scorso anno dalla Regione per la messa in sicurezza della discarica, l’incontro potrebbe anche affrontare la questione relativa al finanziamento di 12 milioni stanziati dal Pnrr per la bonifica dei siti orfani.

E proprio in merito al progetto redatto dallo studio Ministeri per conto del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti, ieri il sindaco Germanò ha inviato al ministro Pichetto Fratin una dettagliata nota dove si sottolinea che «fermo restando che il Comune di Furnari ha tutto l’interesse a che l’intervento anzidetto venga eseguito al più presto, ciò non esime il sottoscritto dal segnalare che, per quanto è dato comprendere dall’esame del progetto di messa in sicurezza, esso sembra contemplare l’adozione di tutte le misure volte ad evitare che la rottura dell’impermeabilizzazione del fondo della discarica ponga i rifiuti a diretto contatto con la falda». Infatti dall’esame della relativa documentazione, «non sembra che l’intervento di messa in sicurezza abbia preso in considerazione la situazione del fondo della discarica e la circostanza che, per determinati periodi dell’anno, esso si trovi immerso nella falda», non risultando quindi che nel progetto «siano stati previsti interventi relativi al fondo della discarica», evidenziando pertanto «la necessita di verificare con urgenza se il progetto di messa in sicurezza della discarica sia idoneo a garantire la protezione della falda». «Tali circostanze – sottolinea Germanò – assumono particolare rilevanza alla luce del fatto che qualche centinaio di metri più a valle esiste il “pozzo Lacco”, che costituisce risorsa idrica vincolata e rifornisce l’acquedotto di Furnari e quelli di Tonnarella e di S. Filippo». Il tutto nel contesto dell’emergenza idrica isolana che vede Germanò essere uno dei soggetti attuatori delle misure coordinate dalla Protezione civile regionale.

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