Da ieri, alle 20, è cessata la fase emergenziale del rogo, di quasi certa origine dolosa, che il 25 giugno ha devastato mezza discarica di contrada Zuppà, e i vigili del fuoco hanno lasciato il sito. Da quell’ora è cessata la vigilanza notturna, scrive in una nota al ministro dell’Ambiente e agli altri Enti interessati il curatore fallimentare della Tirrenoambiente, Angelo Vitarelli – che ribadisce la richiesta di «commissariamento della discarica e di costituzione di una task force per la sua gestione ordinaria e straordinaria», ricordando come la vigilanza sul sito di Zuppà esuli dai suoi compiti istituzionali. E già subito dopo il tavolo del 26 giugno, la prefetta di Messina Cosima Di Stani ha “sollecitato” gli assessorati regionali competenti e il Comune di Mazzarrà ad adottare i necessari provvedimenti anche, e soprattutto, in merito alla definitiva messa in sicurezza.
«L’orografia del sito è stravolta – continua Vitarelli –, a parte il rischio di frana dei rifiuti, appesantiti da enormi quantità di terra e sabbia utilizzate per spegnere l’incendio, l’impianto di captazione del percolato (che era stato realizzato lo scorso anno dal Genio civile con fondi regionali), è integralmente da ricostruire». Una situazione che potrebbe portare allo sversamento del percolato, «potendo così determinare – scrive la prefetta – un eventuale rischio per l’ambiente».
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