L’appalto di concessione per la gestione dei servizi per il pubblico nel Teatro Antico di Taormina e nel Museo-Area archeologica Giardini Naxos deve andare avanti e la Regione siciliana ha l’obbligo di stabilire la nuova scadenza per consentire al privato di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario.
È quanto ha deciso il Tar di Catania accogliendo il ricorso della società “Aditus Srl”, presentato contro l’assessorato regionale Beni culturali e Identità siciliana per chiedere l’annullamento di tutti i provvedimenti che hanno prorogato fino al 30 aprile di quest’anno l’appalto affidato nel 2017, mentre secondo la concessionaria doveva essere prolungato sino al 29 dicembre 2026.
La vicenda è nata a seguito dello stato emergenziale dovuto alla epidemia da Covid-19, che a giugno 2021 (data di scadenza del contratto) ha portato Regione e “Aditus” a prendere atto che il flusso dei visitatori ha registrato valori negativi rispetto a quelli degli anni precedenti e non ha permesso di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario previsto.
La durata della proroga è finita però al centro di uno scontro legale. Adesso i giudici hanno accolto in parte il ricorso presentato tramite gli avvocati Giovanni Mandolfo e Claudio Piacentini, per chiedere l’annullamento della determinazione dirigenziale dell’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana del 29 novembre 2023 con la quale è stata concessa alla società concessionaria la dilazione del termine di scadenza fino al 30 aprile 2024, stimata congrua per il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario.
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