A Palazzo Longano il divieto di fumare all'interno del Municipio viene ignorato. Sono soprattutto i dipendenti comunali a fumare. Nessun settore – come raccontano i dipendenti non fumatori – è escluso. A questi si aggiungono i cittadini utenti fumatori che si recano negli uffici comunali e si adeguano al malsano ambiente. Gli stessi cittadini appena varcano l’ingresso, spesso vengono sorpresi dagli impiegati non fumatori, a fumare in ogni angolo dell'edificio: nei bagni, vicino alle macchinette del caffè, negli uffici, e perfino in ascensore e nei corridoi, lasciando l’ambiente maleodorante e un’aria molto pesante, danneggiando soprattutto coloro che non sono fumatori, costretti a respirare passivamente fumo prodotto da accaniti fumatori.
Numerosi i dipendenti comunali che invano si sono lamentati per la mancata applicazione dei divieti e delle relative sanzioni previste dalla legge, per coloro che fumano all’interno del Municipio di Barcellona. Segnalazioni e lamentele cadute nel vuoto, senza peraltro ottenere risultati diversi. A Palazzo Longano, infatti, si continua a fumare indisturbati. Persino alcuni vigili urbani tra le file dei fumatori e tra questi anche qualche graduato che occupa un ufficio tutto suo del Corpo della polizia municipale dislocato nel Municipio, fuma costantemente nelle ore di lavoro.
L'Amministrazione comunale, che non annovera fumatori tra i suoi componenti, ha finora ignorato il fenomeno, senza peraltro occuparsi del disagio fisico e psicologico vissuto dai dipendenti non fumatori, costretti a convivere negli stessi ambienti infestati dal fumo e dai miasmi che il fumo rilascia. Ciò si consuma in bagni o corridoi e per i più sfortunati in alcuni uffici comunali occupati da taluni impiegati scorretti ed inclini a violare leggi e regolamenti, manifestando tra l'altro disattenzione per colleghe e colleghi, alcuni persino con patologie. Silenzio anche dalla segretaria generale, fino ai dirigenti dei settori in cui è suddiviso l'apparato burocratico. Infatti nessuna azione è stata intrapresa per impedire che negli uffici comunali e negli altri ambienti del Municipio destinati al pubblico cessasse quella che è considerata una consuetudine che purtroppo produce danni alla salute, sia di chi fuma e di coloro che non fumano che – rinchiusi per dovere di lavoro – sono costretti a respirare anche il fumo e quelle polveri sottili che esso trasporta con danni per la salute. Vane sono state le segnalazioni ai capi servizio e ai dirigenti. Eppure la legge 3 del 2003 all’art. 51, stabilisce che chi commette la «violazione del mero divieto di fumare nei luoghi chiusi, è punito con la sanzione conservativa dell’ammonizione o della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione».
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