Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ponte sullo Stretto, scaduta la Commissione Via-Vas: le incognite sull’iter ambientale

Le sorti delle procedure di Valutazione d’impatto ambientale relative al progetto del Ponte sullo Stretto sono indissolubilmente legate a quanto succederà nelle prossime settimane. Da venerdì scorso, infatti, è scaduto l’incarico dei componenti della Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente che, come è noto, ha posto 239 osservazioni – tra le quali 155 integrazioni per la Via-Valutazione di impatto ambientale, 66 per la Vinca-Valutazione di incidenza sui siti Natura 2000, 16 per il Put-Piano di utilizzo terre e 2 per la Vo-Verifica di ottemperanza – alle quali sta rispondendo la “Stretto di Messina”. La Commissione svolgerà le sue funzioni di ordinaria amministrazione per altri 45 giorni, arrivando, dunque, fino a metà luglio, senza però poter più esprimere un giudizio definitivo sul progetto del collegamento stabile nello Stretto. Toccherà alla nuova Commissione, che il Governo Meloni intende nominare al più presto. Ma i tempi tecnici non sono così immediati, almeno stando a quanto verificatosi nelle precedenti legislature.
Necessario fare un passo indietro. L’attuale Commissione Via-Vas venne nominata all’epoca dei Governi Conte I e II. Fu il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, oggi deputato del M5S e vicepresidente della Camera, a concludere un iter atteso da ben 12 anni (la precedente Commissione era stata in carica dal 2008 al 2020, in un continuo regime di “prorogatio”). Intanto, va specificato che la Commissione Via-Vas è un «organo indipendente che esamina tutti i progetti, i programmi e le opere per la realizzazione e l’implementazione di infrastrutture nel Paese, verificandone l’impatto in termini ambientali, dalle dighe alle centrali elettriche, dalle strade alle esplorazioni marine», come si legge nel sito del Mase.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia