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Il Parco Moro, la “scoperta” più bella: già affollato da tanti messinesi che ne ignoravano l’esistenza

La straordinarietà della... normalità. Quando si creano spazi per vivere davvero la propria città, sottraendoli al degrado e all’abbandono, è come se accadessero inattesi miracoli. Eppure dovrebbe essere così naturale quasi da non far notizia. Non a Messina, però. Perché quanto accaduto negli ultimi giorni, prima con villa Dante, poi con il Parco “Aldo Moro”, è stato un duplice evento eccezionale: la riqualificazione di un malandato polmone verde, radicalmente trasfigurato e la consegna di un luogo che non è mai stato aperto alla pubblica fruizione. E i messinesi, quelli che amano sul serio la propria città, hanno risposto alla grande. Villa Dante ogni giorno è stracolma. Il Parco “Moro”, in sole 48 ore, è stato preso d’assedio da famiglie con bambini, persone che lo hanno già “adottato” come spazio di meditazione, coppie di sposi, runner, ma anche dai primi turisti alla ricerca di una terrazza belvedere sullo Stretto.
Il compito delle amministrazioni locali è certamente anche quello di disegnare strategie e pianificare interventi di sviluppo socio-economico, ma soprattutto di lasciare segni concreti del proprio passaggio. E non c’è opera più importante di quella che entra nel cuore delle persone, che innalza i livelli di qualità della vita, che si pone come spazio aperto di socializzazione. C’è una ragione per la quale le più belle e vivibili città nel mondo sono anche quelle con un’infinità di aree verdi e di parchi urbani.
Le immagini scattate all’imbrunire al Parco “Moro” ne confermano tutte le suggestioni e la bellezza di questa terrazza sulla città, vera e propria scoperta per tanti messinesi che ne ignoravano l’esistenza. L’Amministrazione consideri la possibilità, almeno durante la stagione estiva, di prolungare l’orario di apertura del Parco (per ora è fino alle 20), proprio per consentire di apprezzare questo spazio anche nelle calde serate estive messinesi, offrendo un’alternativa ad altri luoghi in via di valorizzazione (pensiamo alla prossima inaugurazione del Parco dell’ex cittadella fieristica).
Certo, ci vuole la collaborazione della cittadinanza. E ha fatto benissimo il sindaco Basile a “postare” una foto con il “segno” lasciato da un cane e non raccolto dal padrone dell’animale.

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