Ci sono sviluppi per l’inchiesta sulla convenzione tra il Policlinico di Messina e il centro clinico di riabilitazione neurologica Nemo Sud, secondo la Procura "fuorilegge" e nonostante tutto perpetuata dal 2012 fino al 2021, anno di chiusura della struttura. La gip Claudia Misale, anche su parere favorevole della Procura, ha revocato la misura interdittiva per un anno a carico del prof. Giuseppe Vita (in foto con l'avvocato), ex direttore della Neurologia del Policlinico e per un periodo direttore del centro Nemo Sud, accusato di corruzione, accogliendo l'istanza che in sede di interrogatorio aveva presentato il suo difensore, l'avvocato Bonni Candido.
Scrive tra l'altro la gip Misale che "... il venir meno dei presupposti fattuali su cui si fonda la valutazione inerente il pericolo di reiterazione criminosa, godendo il figlio Vita Gianluca dell'organico inserimento in una azienda ospedaliera pubblica (l'Irccs Neurolesi), con una posizione lavorativa stabile e remunerativa, in uno al pensionamento del Vita, che ad oggi non riveste incarichi direttivi in alcuna struttura pubblica, ed al tempo trascorso dai fatti, induce a ritenere insussistenti le esigenze cautelari concrete ed attuali nei riguardi dell'indagato".
Il prof. Vita secondo la Procura a suo tempo sfruttò la sua posizione nei confronti dei vertici della Fondazione Aurora onlus, che gestiva il centro, per far assumere tra i medici della struttura il figlio e nel reparto amministrativo la nuora.
C'è anche un'altra novità importante per quel che riguarda l'inchiesta: l'attuale assessora regionale alla Salute Giovanna Volo, che nell'ambito dell'inchiesta è indagata come ex direttrice sanitaria del Policlinico, ha chiesto ai pm tramite il suo difensore, l'avvocato Tommaso Autru Ryolo, di essere ascoltata per spiegare la sua posizione nell'ambito della vicenda.
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