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L'inchiesta sul centro Nemo Sud di Messina: in quattro rispondono alle domande del gip

Solo Giuseppe Laganga Senzio, ex direttore amministrativo del Policlinico, si avvalso della facoltà di non rispondere.

Nemo Sud Messina

Oggi era il giorno fissato per gli interrogatori di cinque dei nove indagati dell’inchiesta sui rapporti tra il Policlinico e il centro clinico di riabilitazione neurologica Nemo Sud. Un fascicolo, aperto dalla procura di Messina, che ha portato la settimana scorsa a sequestrare beni per 11 milioni di euro. All'origine della clamorosa inchiesta la convenzione tra il Policlinico universitario e il Nemo Sud la struttura che secondo gli inquirenti avrebbe operato sin dalla sua nascita nel 2012 senza autorizzazione e accreditamento da parte della regione. Nove le iscrizioni nel registro degli indagati a vario titolo con l’ipotesi di reato di peculato e corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Quattro di loro oggi hanno risposto alle domande del gip Claudia Misale mentre solo Giuseppe Laganga Senzio, ex direttore amministrativo del Policlinico, si avvalso della facoltà di non rispondere.

Si sono difesi davanti al gip Alberto Fontana, ex presidente della Fondazione Aurora onlus (che gestiva il centro clinico Nemo Sud a Messina);  Mario Giovanni Melazzini, anche lui ex presidente della Fondazione Aurora onlus; Marco Restuccia, ex direttore generale del Policlinico e Giuseppe Vita, ex medico dirigente dell’Unità operativa di Neurologia del Policlinico e direttore del centro clinico Nemo Sud.

Gli indagati come hanno precisato i rispettivi avvocati, hanno risposto con precisione a tutte le contestazioni ed hanno chiarito la loro posizione. Vita e Fontana in particolare hanno depositato, attraverso il loro legale Bonaventura Candido, documenti e memorie difensive.

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