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Messina, l'inchiesta sul centro Nemo e i "profili di illegittimità" emersi con l'ex commissario Bonaccorsi

Nell’ordinanza la gip cita poi le dichiarazioni che a più riprese ha reso agli inquirenti l’ex commissario straordinario del Policlinico Giampiero Bonaccorsi, il quale ha fatto emergere i cosiddetti “profili di illegittimità” della convenzione.

Giampiero Bonaccorsi

Un passaggio fondamentale dell’ordinanza è quando la gip Misale spiega la “diversità” del Centro clinico Nemo Sud rispetto agli altri centri gestiti in Italia dalla Fondazione Aurora onlus. Tutti i centri clinici Nemo - scrive - esistenti sul territorio nazionale, autorizzati o accreditati presso le Asp di riferimento, operano attraverso il sistema della cosiddetta “Sperimentazione gestionale” o in convenzione con il Sistema sanitario nazionale o regionale. Viceversa - spiega la gip -, il centro Nemo Sud attivato al Policlinico di Messina e operativo dal 2012 al 2021, ha avuto una costituzione e una gestione completamente diverse rispetto ai precedenti, in quanto era privo di autorizzazione e accreditamento.

Nell’ordinanza la gip cita poi le dichiarazioni che a più riprese ha reso agli inquirenti l’ex commissario straordinario del Policlinico Giampiero Bonaccorsi, il quale ha fatto emergere i cosiddetti “profili di illegittimità” della convenzione.

Ecco le principali criticità: 1) l’assenza di autorizzazione e accreditamento per le cure da parte della Regione Siciliana, un presupposto obbligatorio per fornire prestazioni sanitarie in ambito regionale; 2) l’assenza di autorizzazione all’esternalizzazione delle prestazioni di cui al codice 75, da parte dell’assessorato regionale (obbligatorio ai sensi dell'art. 21 legge regionale n. 5/2009), richiesta dal Policlinico nel 2012, ma non concesso dall’assessore Lucia Borsellino; 3) l’erogazione di prestazioni contrassegnate dal Codice 75 da parte del Cente Nemo Sud, nonostante le stesse non fossero previste tra quelle assegnate all’Azienda Policlinico nel decreto assessoriale n. 759 del 12.03.2010, con il quale è stato approvato Piano di programmazione regionale; 4) ove l’esternalizzazione fosse stata possibile, la scelta della struttura privata sarebbe dovuta avvenire con procedura di evidenza pubblica, non mediante affidamento diretto, come accaduto nella fattispecie; in ogni caso, tale esternalizzazione non era giustificata né da ragioni di economia né dall'assenza di specifiche competenze all'interno del Policlinico; 5) l’aumento dei posti letto per le prestazioni contrassegnate dal codice 75 da 10 a 20 in occasione della terza convenzione approvata con delibera del 22 novembre 2017, nonostante che le condizioni non fossero mutate; 6) il centro clinico Nemo Sud aveva assunto il personale medico e paramedico senza alcun concorso pubblico.

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