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Università e ricerca: dottorandi messinesi a Montecitorio per difendere la categoria

Hanno chiesto l'approvazione di modifiche all'attuale proposta di legge in discussione

Una delegazione di dottorandi di ricerca dell’Università degli Studi di Messina, l’8 e il 9 maggio, ha preso parte alla VI Assemblea Nazionale della Società Italiana del Dottorato di Ricerca (SiDRI) alla Camera dei Deputati.

Durante la due giorni i giovani ricercatori messinesi sono intervenuti per chiedere un miglioramento delle condizioni del “dottore di ricerca” e, in particolare, la valorizzazione del dottorato di ricerca e della ricerca accademica attualmente interessata dalla proposta di legge n.1609 del 13 dicembre 2023, con primo firmatario l’onorevole Giampiero Zinzi.
Il confronto è avvenuto dinnanzi a molti esponenti parlamentari, di governo e delle istituzioni universitarie e la delegazione dell’Università di Messina era composta dai dottorandi di ricerca Agostino Zito, coordinatore Sidri dell’ateneo messinese; Emanuele Fiore, Luigi Provini, Pietro Ambra e Salvatore Serranò, dottori di ricerca del dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche; Francesco Armone, del dipartimento di Economia e senatore accademico UniMe; Andrea Parafioriti del dipartimento di Medicina e Chirurgia, dottorando in Translational molecular medicine and surgery; Tancredi Bertolino, dottorando in diritto privato all’Università di Siena.

A portare i saluti della delegazione messinese è stato il coordinatore SiDRI, Agostino Zito, a cui è seguito l’intervento di Emanuele Fiore, che è entrato nel merito di alcuni interventi di modifica della proposta di legge in discussione.

In particolare le proposte di modifica riguardano: in ambito concorsuale, in fase di accesso, rendere alternativo il requisito della pregressa esperienza della pa nei ruoli apicali al titolo di dottore di ricerca; in fase di graduatoria, l’introduzione di disposizoni in ordine al vincolo per le amministrazioni di assegnare ai dottori di ricerca un punteggio maggiore (almeno del triplo) di quello assegnato oggi ai titolari di diplomi di specializzazione e master di II livello; in ambito lavorativo pubblico: prevedere peculiari passaggi tra aree e fasce retributive; sulle condizioni economiche: si sottolineata l’inadeguatezza della borsa rispetto ai costi minimi di mantenimento, specialmente per gli studenti fuori sede e pertanto è stato proposto un adeguamento al pari della borsa percepita dagli specializzandi di medicina. Su quest’ultimo punto si porrebbe rimedio a una discriminazione economica, dal momento che entrambe le figure sono inserite in un percorso di specializzazione professionale/accademico e, sul fronte europeo, ci si uniformerebbe alla retribuzione media riconosciuta dai principali Paesi membri.

Ad ascoltare l’intervento dei delegati messinesi erano presenti, tra gli altri, gli onorevoli Giampiero Zinzi, Walter Rizzetto e Christian Di Sanzo, che hanno sottolineato la condivisione trasversale della politica sulle proposte presentate.

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