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Messina, la droga a Camaro e S. Lucia sopra Contesse: il 5 luglio si va in appello

L'indagine ha scoperto un grosso giro d’affari legato al narcotraffico a Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, con sconfinamenti in provincia di Messina e Catania, oltre a due canali di rifornimento in Calabria.

Il tribunale di Messina

In primo grado, nel novembre del 2023, furono condanne pesanti con il rito abbreviato, si trattò in pratica di un secolo di carcere. Ma il 5 luglio prossimo tutto verrà rimesso in discussone al processo d’appello, che adesso ha una data certa d’inizio. Si tratta dei 12 imputati dell’operazione “Chanel”, sull’invasione in città dei fiumi di droga, soprattutto a Camaro e S. Lucia sopra Contesse. In questa tranche sono coinvolti: Giovanni Cacopardo, Antonino Settimo, Paolo Settimo, Salvatore Culici, Alessandro Cucinotta, Giovanni De Cicco Cuda (di Lamezia Terme), Antonino Familiari, Giovanni Nucera (di Melito Porto Salvo), Antonino Fichera (di Catania), Giuseppe Castorino, Graziano Castorino e Fabio Ariganello (di Cinquefrondi in Calabria).
Fanno parte del collegio difensivo gli avvocati Salvatore Silvestro, Antonello Scordo, Alessandro Trovato, Piero Pollicino, Antonino Curatola, Girolamo Curti, Andrea Alvaro, Salvatore Todaro, Salvatore Cannata, Carla Grillo, Pier Paolo Emanuele, Fortunato Romeo, Cinzia Panebianco, Angela Maria Borgese e Giuseppe Bonavita.
La polizia, coordinata dalla Dda, con questa indagine ha scoperto un grosso giro d’affari legato al narcotraffico a Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, con sconfinamenti in provincia di Messina e Catania, oltre a due canali di rifornimento in Calabria. «Capi e promotori» del sodalizio, specializzato nello smercio di cocaina e marjiuana, sono per l’accusa Antonino Settimo e Giovanni Cacopardo (e Paolo Settimo) che avrebbero impiantato la base operativa a casa del primo, dove sarebbero state anche programmate le attività del gruppo e confezionati gli involucri di droga da vendere ai clienti grazie a una fitta rete di pusher. Preziose, per l’avvio dell’indagine sfociata in 15 arresti di Squadra mobile e Sezione investigativa del Servizio centrale operativo, le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Bonanno.

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