Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Gli passò la droga al colloquio nel carcere di Messina: in appello condannati marito e moglie

Furono scoperti dagli agenti penitenziari di Gazzi nel giugno del 2023

Lo scenario del processo che s’è concluso nel tardo pomeriggio di ieri in corte d’appello con due pesanti condanne a marito e moglie sembra quasi il canovaccio di un film.
Il marito in carcere, detenuto nella casa circondariale di Gazzi, e la moglie che da “esterna” gli passa circa 50 grammi di “droga mista” tra cocaina, crac e hashish durante uno dei colloqui riservati ai detenuti, per destinarla in parte allo spaccio all’interno delle celle. E lui che nasconde tutto nella protesi di una delle braccia, ma non sfugge al controllo degli agenti penitenziari che, come si dice in gergo, “lo aspettavano al passo”.
Si tratta del 49enne calabrese Alessandro Cipiani, originario di Taurianova, e della 43enne barcellonese Rosa Sacco, che erano accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In primo grado i due, che sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Maurizio Scarpati, vennero condannati rispettivamente a 8 anni di reclusione e 6 anni e 4 mesi di reclusione. Ieri, in appello, l’accusa, il sostituto procuratore generale Maurizio Salamone, aveva chiesto la conferma integrale delle condanne di primo grado, e il collegio presieduto dal giudice Antonino Giacobello ha sostanzialmente accolto la sua tesi sul quadro della colpevolezza, diminuendo le pene probabilmente per l’esclusione di un’aggravante, rispettivamente a 7 anni e 6 mesi per Cipriani, a 5 anni e 6 mesi per la Sacco.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia