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Messina, un Consiglio dalle “porte girevoli”. Com’è cambiata l’Aula in due anni tra passaggi di casacca e nuovi gruppi

Maggioranze che cambiano, doppi se non tripli cambi di casacca, avvicendamenti, dimissioni ed equilibri in continuo mutamento. C’è chi dice che non esistano più le ideologie, chi arriva a sostenere che a non esistere più siano addirittura i partiti. Di sicuro è sempre più fragile il legame tra i partiti stessi e i loro rappresentanti e il consiglio comunale ne è la più fedele manifestazione di questa tendenza.
Le conferme arrivano in ogni mandato: il quadro che emerge dopo le varie tornate elettorali muta costantemente, a volte nel giro di poche ore, sicuramente nell’arco dei mesi le geografie politiche dell’aula cambiano radicalmente. Basti pensare che con Cateno De Luca sindaco, quest’ultimo era stato eletto senza consiglieri comunali, salvo ritrovarsi, poi, a fine mandato con una solida rappresentanza di fedelissimi (tutti transitati al gruppo Misto), che hanno costituito l’ossatura della maggioranza di Federico Basile.
Anche in questo mandato, in meno di due anni, è già successo di tutto. Ma le cose sono andate diversamente per l’area politica deluchiana, venuta fuori dalle urne con una maggioranza bulgara e oggi, invece, costretta a misurarsi con numeri risicatissimi, passando anche in minoranza.
Questo il quadro emerso dalle elezioni: 17 consiglieri eletti nelle due liste a sostegno del sindaco Federico Basile (Basile Sindaco e ConDe Luca per Basile), ai quali si aggiungevano i 3 consiglieri di Prima l’Italia, in virtù dell’accordo elettorale tra il duo De Luca-Basile ed il leader dei leghisti messinesi, Nino Germanà; 4 gli esponenti del centrosinistra (i due del Pd e i due eletti nel gruppo De Domenico Sindaco); 8 nel centrodestra, tra cui il miglior candidato sindaco perdente, Maurizio Croce. Poco meno di due anni dopo, invece, la situazione è questa: 14 consiglieri a sostegno del sindaco (suddivisi in tre gruppi, perché è stato costituito anche quello di Sud chiama Nord), 13 nel centrodestra, grazie anche e soprattutto al ritorno “all’ovile” della Lega (che nel frattempo ha costituito anche il gruppo Lega Salvini Premier), 2 al gruppo Misto, ma di fatto arruolabili anch’essi nel centrodestra, e 3 consiglieri del Pd, con Alessandro Russo che ha preso il posto del dimissionario Maurizio Croce, che nel frattempo aveva aderito ufficialmente a Forza Italia.

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