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Ecco perché tutte le grandi navi potranno transitare sotto il Ponte sullo Stretto

È una delle criticità più serie o un falso problema? La questione del “franco navigabile”, cioè della possibilità o meno delle più grandi navi, da crociera, militari o portacontainers che siano, di transitare nello Stretto una volta realizzato il Ponte, si è riaccesa proprio in queste ultime settimane, come già riferito ieri dal nostro giornale. Tecnici ed esperti di livello nazionale e internazionale continuano a interrogarsi, sui quotidiani più importanti e su riviste specializzate.
Il General contractor (i progettisti del Consorzio Eurolink, con l’italiana Webuild, la danese Cowi, la giapponese Ihi Corporation e la spagnola Sacyr) e la società “Stretto di Messina” hanno confermato che è stata data risposta affermativa all’osservazione relativa proprio alla transitabilità delle navi: «Sì, anche le più grandi potranno passare sotto il Ponte».
A spiegarlo, nel dettaglio, è uno dei fondatori di Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, Vincenzo Pistone, commissario di bordo nelle navi della Marina militare per oltre vent’anni e studioso del progetto del collegamento stabile sin dall’inizio degli anni Duemila. «In premessa, vorrei sottolineare come e dove nasca l’equivoco. È quando si parla di “Franco navigabile” e di “Franco minimo”. Su questo argomento si è fatta e si continua a fare molta confusione, sicuramente per scarsa informazione e scarsa conoscenza dell’ingegneria applicata ai ponti. Le norme internazionali per la sicurezza dei traffici marittimi prevedono che tutti i Ponti realizzati su importanti vie d’acqua devono garantire sempre una altezza minima di 65 metri sul livello del mare. Il “Franco minimo navigabile” del Ponte sullo Stretto e ripeto, “Franco minimo navigabile” dove la parola “minimo” viene sempre omessa, prevede un’altezza minima di 65 metri, nel canale centrale largo 600 metri dello schema di separazione del traffico sullo Stretto, avente due corsie ampie 300 metri. Anche le zone di mare laterali, comprese tra la costa e i limiti esterni delle corsie di traffico, saranno ampie 1350 metri, avranno un “Franco minimo” di 50 metri e saranno impiegate per il traffico costiero e il traffico locale (compreso quello da diporto, da pesca, propulsione meccanica, a vela e/o a remi di lunghezza inferiore a 20 metri).

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