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Ponte sullo Stretto di Messina. Quello di Basile sembra un sì a denti stretti: "Imprecisioni da correggere"

Il sindaco analizza in commissione le prime risultanti del progetto: «Sono preoccupato per la concomitanza con altre opere»

C’è ciò che è stato scritto e ciò che viene percepito dalla narrazione. Basile arriva all’appuntamento con il primo confronto ufficiale sulle autorizzazioni al progetto Ponte con più perplessità che certezze. Si intuisce dal tono della sua lunga relazione alla commissione con cui ieri per due ore ha dato le anticipazioni sulla relazione che oggi sarà presentata al Mit. Mai un cieco atto di fede rispetto alla costruzione dell’opera e la Lega (Centofanti) e FdI (Gioveni) glielo fanno notare, ricordando la posizione “ senza se e senza ma” durante la campagna elettorale. Ha preferito presentare la decina di macro punti di criticità (che ha edulcorato in osservazioni) che sono contenuti nella sua relazione personale che altro non è che la sintesi commentata della dettagliata analisi dei dipartimenti del Comune. Poi quando anche dagli scranni della sua maggioranza ( quasi tutti pro Ponte) è arrivato qualche segnale di perplessità, allora è arrivata le lettura di un passaggio della nota che oggi sarà lasciata agli atti della conferenza dei servizi. Una dichiarazione d’intenti condizionata. «Sono favorevole – scrive – ma serve responsabilità e sono certo che il Governo correggerà le imprecisioni o le cose migliorabili». Ma anche «Sento ansia di prestazione, tutto sta avvenendo troppo in fretta. Altro che 14 mesi, ne servivano 24 per arrivare ad un progetto davvero definitivo». Poi passa al metodo. «Non baratterò la città per avere una strada in più fra le opere compensative».

Ma la sua prima preoccupazione rispetto agli almeno 8 anni di cantieri è quella di trovarsi di fronte alla necessità di dover fermare la programmazione di sviluppo della città, per fare spazi al Ponte. Diversi sono i progetti che Messina ha in campo e che rischiano di accavallarsi con la grande opera e di fare “ammattire” i cittadini preda dei cantieri. «Non chiederemo, ma tuteleremo quello che abbiamo – dice –. Ci saranno una serie di altri cantieri che possono sovrapporsi, il porto di Tremestieri per esempio. Ma lo sapete che da settembre nella zona sud iniziano i lavori del raddoppio ferroviario con 170 camion l’ora sulle nostre strade. Andrà messo tutto a sistema perché si può creare apprensione per la gestione di tutti questi lavori in contemporanea». Poi torna sull’esempio della sovrapposizione del passante della ferrovia a Pace con una porzione dell’impianto di selezione della differenziata realizzato dopo il 2011. «Questo ci sorprende, ma mi preoccupa di più che a farlo non siamo stati noi ma dei tecnici che non hanno valutato con attenzione le interferenze».

E ancora il sì a denti stretti. « La richiesta sarà quella di avere risposte, senza alzare muri o ponendo e veti, ma capendo come andando avanti con la costruzione, queste riverberazioni possono essere superate».

II Pd va all’attacco in maniera compatta. «Avremmo dovuto discutere di tutto questo molto prima della vigilia della riunione – dice Antonella Russo –. E poi sindaco, avrebbe dovuto presentare un atto condiviso con tutti i rappresentanti della città, passando anche del consiglio». Da Alessandro Russo altra bordata verso Basile: «Apprendo con piacere la posizione positiva del sindaco ma con una serie di riserve tali che suona come una contrarietà. Rispetto all’attuale e alla precedente normativa – ricorda – non è stato effettuato il dibattito pubblico previsto per opere da oltre i 50 milioni di euro».
E poi chiude il capogruppo Felice Calabrò: «In un paio di mesi non si liquida una cosa così importante presentando solo un vecchio progetto».

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