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Operazione “Nebrodi 2”, un indagato ai domiciliari: c’è un nuovo sequestro di titoli “tossici”

C’è una nuova evoluzione sulla “mafia dei pascoli” dei gruppi tortoriciani. In questo caso si tratta di due nuovi provvedimenti cautelari siglati dal gip di Messina Eugenio Fiorentino su richiesta del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dei colleghi della Distrettuale antimafia nell’ambito del procedimento “Nebrodi 2”.
Sono stati la Polizia e la Guardia di Finanza di Messina ad eseguire le due misure cautelari per associazione mafiosa, una personale e una reale. Le misure si inquadrano nell’ambito delle più recenti indagini condotte dalla Squadra mobile, dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle e dai carabinieri del Ros di Messina, nei confronti di capi e gregari della famiglia tortoriciana, articolata nei gruppi dei Batanesi e nei Bontempo Scavo, attiva nelle estorsione a imprenditori, nelle truffe aggravate all’Unione Europea e all’Agea, attraverso il controllo di attività imprenditoriali, concessioni e autorizzazioni.
Il destinatario del provvedimento restrittivo ai domiciliari, il 71enne Antonino Calabrese, originario di San Fratello, era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, in esecuzione dell’ordinanza di custodia della “Nebrodi 2” a carico di 37 indagati. Il Tribunale del Riesame di Messina, con un’ordinanza del 21 febbraio scorso aveva accolto la sua istanza disponendone la scarcerazione, avendo ritenuto che l’ordinanza impugnata non fosse sorretta da un’adeguata motivazione circa la eccezionale rilevanza delle esigenze cautelari ipotizzate a suo carico, trattandosi di un indagato ultrasettantenne. Il 10 aprile, su richiesta della Procura di Messina, il gip Fiorentino ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

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