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Messina, Pasqualino divorato dalle zecche e salvato dai volontari dell’Enpa

Non sarebbe vissuto a lungo “Pasqualino", un bassotto tedesco nano di cinque anni, maltenuto e abbandonato senza un briciolo di pietà. Vagava tra le tombe del cimitero comunale di Galati Mamertino sui Nebrodi, in provincia di Messina. È stato soccorso e salvato, la domenica di Pasqua, dagli angeli dell'Enpa, ente nazionale protezione animali di Messina. Pasqualino o più semplicemente Lino era un cane affamato, assetato e aggredito dalle zecche che lo stavano divorando. Stava molto male a causa di una infezione. La sua salvezza o meglio la sua resurrezione è arrivata proprio il giorno di Pasqua.
Quando le cose devono accadere per cambiarti il destino. La fortuna ha voluto che in quel giorno di festa, nel cimitero particolarmente affollato di visitatori, più di un visitatore ha notato quella povera bestiola. Si riparava dietro una tomba. La sua presenza nel cimitero è stata segnalata sui social e la notizia ha iniziato a fare il tam tam. Destava impressione Pasqualino, ribattezzato così dai suoi soccorritori. Era ridotto pelle e ossa, infestato di zecche che gli avevano causato lacerazioni su tutto il corpo e un’infezione. Il post social è stato intercettato in poco tempo, dalla commissaria straordinaria Alessandra Parrinelli dell'Enpa sezione messinese, la quale ha trasmesso la richiesta di ricerca ai volontari di zona. Sul posto si è subito precipitata Chiara Franchina dell'associazione “Cuori Randagi di Torrenova”, una realtà molto attiva nel territorio che con l’aiuto di altre persone, ha trovato Pasqualino portandolo via.

Nell'arco di pochi giorni, il povero bassotto ha iniziato a rispondere alle terapie, mangia con appetito, accetta il guinzaglio e anche il box. Il brutto momento sembra ormai essere alle spalle. Dimesso dalla clinica due giorni fa, dopo quasi due settimane di ricovero, è stato temporaneamente preso da una volontaria, Anna Squadrito. Una situazione di stallo così da decidere, nel frattempo, quale sarà il suo futuro. Per il momento deve solo ristabilirsi, poi si vedrà se potrà essere adottato. Rimarrà monitorato effettuando i controlli periodici e ricevendo le cure migliori fatte di affetto e straviziato dalle coccole di volontari e volontarie di Enpa.

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