Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, il caso Ente Teatro. Parla Oleg Traclò: «Modalità illegittime»

La nomina dei direttori artistici del Teatro Vittorio Emanuele da parte del commissario (e già presidente) Orazio Miloro ha aperto un caso politico. Il sindaco Federico Basile in primis ha chiesto conto e ragione della mancata ratifica delle nomine dei componenti del Cda indicati da Basile stesso sia per conto del Comune che per conto della Città metropolitana; mancata ratifica che ha reso del tutto individuale e non concordata la scelta dei direttori artistici, Matteo Pappalardo (musica) e Giovanni Anfuso (prosa).
Uno dei due componenti del Cda (l’altro è Lorenzo Scolaro) è l’avvocato Oleg Traclò, il quale ieri, attraverso una lettera aperta, ha lanciato precisi messaggi sia a chi – la Regione – sta ostacolando la regolare formazione del consiglio d’amministrazione dell’ente; sia a chi – il partito Sud chiama Nord di Cateno De Luca – non avrebbe, finora, fatto valere fino in fondo le proprie regioni.
La città di Messina, esordisce Traclò nella sua nota, è «ancora una volta protagonista in negativo, dando un'immagine di sé di città lasciva, dormiente e gattopardiana, che come spesso accade perde delle chance: una chance di rappresentanza cittadina nell'ambito dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele, massima icona locale di cultura ed espressione artistica».
Traclò precisa di non esprimere « malcontento non nei confronti dei due neo-eletti direttori artistici», anzi, di Matteo Pappalardo dice: «Lo conosco personalmente, persona squisita, di eccellenti doti artistiche che io stesso, come membro del Cda, avrei votato come direttore artistico-musicale se me ne fosse stata data la possibilità, come lo ebbi a dire a lui stesso in occasione di nostri incontri privati».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia