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Messina, ai domiciliari un esponente della mafia tirrenica. Sequestro da quasi 20mila euro

Polizia di Stato e guardia di finanza di Messina hanno eseguito due misure cautelari per associazione mafiosa, una personale e una reale, emesse dal gip su richiesta della Dda della città dello Stretto. Le misure si inquadrano nell’ambito delle più recenti indagini condotte dalla Squadra mobile, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e dai carabinieri del Ros di Messina, nei confronti di capi e gregari della 'famiglia tortoriciana' (articolata nei Batanesi e nei Bontempo Scavo), attiva nelle estorsione a imprenditori, nelle truffe aggravate all’Unione europea e all’Agea, attraverso il controllo il controllo di attività imprenditoriali, concessioni e autorizzazioni.

Il destinatario del provvedimento restrittivo era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, in esecuzione di un’ordinanza a carico di 37 indagati; il Tribunale del Riesame di Messina, con ordinanza del 21 febbraio, tuttavia, aveva accolto la sua istanza, disponendone la scarcerazione, avendo ritenuto che l’ordinanza impugnata non fosse sorretta da un’adeguata motivazione circa la eccezionale rilevanza delle esigenze cautelari ipotizzate a suo carico, trattandosi di un indagato ultrasettantenne. Il successivo 10 aprile, su richiesta della procura, il gip ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Inoltre, i finanzieri hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di 93 titoli «tossici» di conduzione, del valore complessivo pari a 18.535 euro, reimpiegati da un’impresa facente capo a un indagato, già destinatario della misura della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali eseguita il 6 febbraio.

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