Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, una provincia con il ... contagocce. Confagricoltura: “Settore in ginocchio”

Nell’ultimo anno un calo del 12,5% di acqua immessa in rete e la crisi idrica ora fa tremare

L’approssimarsi della stagione più calda allunga ombre preoccupanti sulla capacità del territorio di poter garantire le consuete scorte di acqua, anche nel Messinese. Finora i riflettori sono stati accesi soprattutto su altre province, ma anche quella peloritana la situazione sta diventando preoccupante. Non a caso è stata inserita, su sollecitazione della prefetta Di Stani, fra le sei in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza idrico potabile.
In città l’Amam ha calcolato che l’acqua immessa in rete nel 2023 è del 12,46% in meno rispetto a quella del 2022, e addirittura del 21,75 rispetto al 2016. E il 2024, dopo 4 mesi, secondo una prima stima fa registrare un calo del 15%. Il timore è che senza piogge, e questa non è la stagione più propizia, possa attenderci un autunno con il ... contagocce.
E questo è la prospettiva del consumo idrico potabile. E per l’agricoltura qual è la situazione? Lo abbiamo chiesto al direttore di Confagricoltura di Messina Giuseppe Natoli. «Il mondo agricolo messinese è in ginocchio a causa dello stato di siccità da valutare con estrema preoccupazione a medio termine – dice sulla base dei dati Sias – perché causa di una quasi inesistente ricostituzione di riserve idriche nel sistema degli invasi e negli apparati idrici sotterranei, aggravati da un autunno particolarmente caldo».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia