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Barcellona, contratto integrativo “sospeso”: il giudice condanna il Comune

Il Giudice del lavoro del Tribunale di Barcellona, Giuseppe D’Agostino, su ricorso proposto dal sindacato Cisl Funzione Pubblica di Messina, ha accertato il comportamento antisindacale del Comune di Barcellona, per aver omesso di avviare le trattative per il contratto integrativo per gli anni dal 2018 al 2022 ed impedito la prosecuzione delle trattative per il 2023. Oltre a condannare il Comune al pagamento delle spese del giudizio, il giudice ha ordinato all’ente di «cessare tale condotta antisindacale», di non reiterarlo in futuro e «di avviare o riaprire le trattative finalizzate alla stipulazione in via definitiva del contratto collettivo integrativo per gli anni dal 2018 al 2023, attenendosi alle prescrizioni in materia dettate dalla legge e dalla contrattazione collettiva, ed improntando la propria condotta nelle relazioni sindacali ai principi di buona fede e leale collaborazione».
Parole dure per il secondo comune per numero di abitanti del territorio provinciale, che da anni disattende le reiterate rivendicazioni dei sindacati, ignorando di fatto le richieste dei lavoratori la cui condizione salariale è ferma al 2017, privati degli incentivi previsti e in ultimo persino dei buoni pasto, soppressi – dopo che erano stati maturati – con provvedimento retroattivo di ben 6 mesi. Lo stesso giudice del lavoro ha disposto la pubblicazione del provvedimento sulla homepage del sito internet istituzionale del Comune per un periodo di 30 giorni, e un’autentica gogna mediatica per un comune che non tratta come tali i lavoratori dipendenti dell’ente.

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