Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Distretto giudiziario di Messina, uscire dalla precarietà e supportare la giustizia

FP CGIL, ANM e dirigenti de Uffici Giudiziari si confrontano sulla rifoma della macchina giudiziaria. L’ufficio per il Processo (UPP) e l’intero personale giudiziario devono essere elementi chiave della riforma del sistema giustizia. Stop alla precarietà dei funzionari dell’Ufficio per il Processo.
Gli addetti all’ ufficio per il processo in provincia di Messina sono distribuiti in tutto il distretto della Corte d’Appello di Messina. Svolgono un lavoro fondamentale a supporto sia della funzione giurisdizionale che amministrativa ma i loro contratti sono a termine. Per la FPCGIL Messina e Sicilia, la proroga del loro contratto al 30 giugno 2026 è “di certo un fatto positivo ma ciò che chiediamo è la stabilizzazione di tutti i precari giustizia e non solo di un terzo del totale”.
È questo il tema principale che ha animato “Uscire dalla precarietà e supportare la giustizia”, l’incontro pubblico organizzato dalla Funzione pubblica (FP) CGIL Messina e dalla FP Cgil di Sicilia.
Per il segretario generale della FPCGIL Messina, Francesco Fucile, e il segretario generale della FPCGIL Sicilia, Gaetano Agliozzo, “l’Ufficio per il processo rappresenta il nodo cruciale della riforma organizzativa della macchina giudiziaria e non può rappresentare un percorso a scadenza”. Tutto il personale giudiziario da quello di ruolo alle nuove figure dei funzionari dell’Ufficio per il processo rappresentano il “core” della riforma e già da tempo come FPCGIL stiamo ad attenzianre e rilanciare la necessità che si continui in questo percorso.
Con il supporto di queste operatrici e operatori la macchina giudiziaria riesce finalmente ad abbattere la mole di arretrato. In parole povere viene beneficiata tutta la macchina della giustizia, permettendo così tempi più celeri agli esiti sia civili che penali.
Appare paradossale che proprio il ministero della Giustizia abbia intrapreso il percorso di attivazione della riforma attraverso l’istituzione dell’Ufficio per il processo ricorrendo a contratti a termine per questa platea di lavoratori e a tutt’’oggi si discute solamente di stabilizzazione per 1500 addetti con il superamento di una ulteriore prova selettiva e comparativa e ciò, dopo aver vinto un concorso pubblico che già prevedeva il sistema di reclutamento con prove da superare”. Se ci si limitasse a questo risultato la innovazione dell’Ufficio per il processo sarebbe definitivamente un capitolo chiuso con tutte le conseguenze del caso.
Ai lavori di oggi hanno partecipato, oltre Fucile ed Agliozzo, anche il dott. Giuseppe Santalucia, presidente nazionale ANM, l’onorevole Francesco Gallo, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, il dott. Carmelo Blatti delegato dal presidente della Corte d’Appello di Messina, il dott. Massimiliano Micali, presidente f.f. del tribunale di Messina, il dott. Giovanni De Marco, presidente del Tribunale di Barcellona PG, il dott. Mario Samperi, presidente del Tribunale di Patti, l’avv. Paolo Vermiglio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, e Florindo Oliverio, segretario nazionale della FPCGIL.
Per l segretario Francesco Fucile “è necessario allargare la dotazione organica del ministero della Giustizia affinché questa risponda al reale fabbisogno degli ufficio di Messina e provincia. Gli uffici per il processo (UPP), sono il fulcro della nuova organizzazione giudiziaria che mettono al centro il processo e che assicurano piena attuazione al principio costituzionale di “ragionevole durata del processo” accorciando i tempi di risposta ai cittadini. Il loro impiego non può essere solo visto come una misura del Pnrr al solo fine di smaltire l’arretrato ma deve essere pensato come misura strutturale a supporto della giustizia”.
Aggiunge il segretario generale di FP Sicilia, Gaetano Agliozzo: “Da tanti anni invitiamo a fare i conti con le gravi carenze di organico e con le troppe dimissioni dovuta proprio all’ incertezza lavorativa. Si sta perdendo un patrimonio di professionalità che il sistema giustizia non può permettersi, in nessuna parte del Paese, men che mai in Sicilia. A livello nazionale si deve fare i conti con un - 25% di arretrato nel civile e un - 36% nel settore penale e gli addetti all’Ufficio per il processo che aspettano di essere stabilizzati sono ben 8000 in tutta Italia”.In parole povere viene beneficiata tutta la macchina della giustizia, permettendo così tempi più celeri agli esiti sia civili che penali. La norma però prevede la stabilizzazione solo per 1500 addetti con il superamento di una ulteriore prova selettiva e comparativa e ciò, dopo aver vinto un concorso pubblico che già prevedeva il sistema di reclutamento con prove da superare”.

Caricamento commenti

Commenta la notizia