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Villetta abusiva acquisita dal Comune di Barcellona, il Tar: "Provvedimento non motivato"

La concessione era rilasciata oltre 37 anni fa a seguito di false dichiarazioni e attestazioni che indicavano una precedente data di realizzazione da parte del padre del ricorrente.

I giudici della II Sezione del Tar di Catania, hanno pronunciato la sentenza sul ricorso presentato nel 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto dall'imprenditore edile Tindaro Carmelo Calabrese, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Puliafito e Felice Martino, contro il Comune che aveva disposto la demolizione e successivamente – per l'inottemperanza – l'acquisizione ai beni comunali di una villetta realizzata abusivamente, a Spinesante, a meno di 150 metri dal mare e per la quale il 24 marzo 2020 era stato deciso l’annullamento d’ufficio della concessione edilizia in sanatoria.

Una concessione rilasciata oltre 37 anni fa a seguito di false dichiarazioni e attestazioni che indicavano una precedente data di realizzazione da parte del padre del ricorrente. Adesso con sentenza depositata il 29 marzo il Tar si è pronunciato in merito al ricorso presentato da Tindaro Carmelo Calabrese avverso il provvedimento con cui il Comune ha annullato la concessione edilizia in sanatoria rilasciata in favore del suo dante causa.

Tale sentenza statuisce l’inedificabilità assoluta del terreno ereditato dal padre di Tindaro Calabrese, in applicazione della legge regionale 78 del 1976, per aver il proprietario costruito successivamente alla sua entrata in vigore.

Allo stesso tempo, però, i giudici del Tar hanno accolto il ricorso dell'imprenditore edile Tindaro Carmelo Calabrese, ritenendo il provvedimento di annullamento emesso dall’allora dirigente tecnico, (l’ingegnere Gaetano Schirò, ndr) illegittimo, in quanto «non adeguatamente motivato circa l’esistenza di dichiarazioni false o false rappresentazioni dei luoghi» tali da giustificare l’esercizio del potere di annullamento della concessione edilizia rilasciata in autotutela nel lontano 5 luglio 1984 a distanza di un considerevole lasso temporale dal rilascio della sanatoria.

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