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Ponte sullo Stretto ed espropri, le dieci tavole dei cantieri: ecco cosa succederà e dove

Da via Circuito, dove “atterra” il Ponte, alla stazione Papardo (ma l’ospedale è salvo). Da parte della cittadella universitaria all’Annunziata al bivio ferroviario di Contesse

Nell’immaginario comune – e nonostante fiumi d’inchiostro su un progetto che, nella sua ossatura, è questo da vent’anni – quella degli espropri legati al Ponte sullo Stretto era una faccenda che riguardava perlopiù gli abitanti di Torre Faro e Ganzirri, Granatari al massimo. Non è così e con la pubblicazione dell’elenco di oltre 1.500 pagine delle ditte oggetto di esproprio (per “ditte” si intende tutti i soggetti, privati e pubblici, interessati) ci si è resi conto come l’opera Ponte riguardi sì Torre Faro, ma anche Sperone, anche Pace, anche l’Annunziata, anche viale Italia, anche Contesse dove, ad esempio, è prevista l’area di cantiere più grande dopo quella principale di Torre Faro.

Oltre all’elenco degli espropriandi, la Stretto di Messina ha pubblicato anche le dieci tavole che trasferiscono su mappa le stesse particelle d’esproprio, rendendo meglio anche geograficamente l’idea di cosa accadrà e dove. Le ripercorriamo una dopo l’altra. Da via Circuito al torrente San Filippo.

TAVOLA 1 E TAVOLA 2

È qui che approda il Ponte, qui sorgerà la torre del versante Sicilia, alta 399 metri. Solo qui sono previsti gli espropri che, nelle mappe, sono indicati col colore rosa, legati, cioè, alla sede del ponte. A questi si aggiungono quelli per per ferrovie e strade, in mezzo ai due laghi di Ganzirri. Tra i complessi abitativi più interessati c’è il Residence dei Margi, tra i luoghi più conosciuti la trattoria Gitano’s. Un'area sarà occupata per piste e cantieri, tra la via Margi e il Canale degli Inglesi. Altre aree, prossime al Ponte, saranno espropriate per successivi interventi di riqualificazione ambientale. Diverse sono le cosiddette zone di asservimento (indicate, in ogni tavola, col colore viola), e cioè quelle aree che non saranno espropriate, ma utilizzate a “servizio” dei cantieri. Più a monte, viene “risparmiato” il cimitero di Granatari, circondato però da aree espropriate per cantieri ferroviari. Un’ampia zona di asservimento è prevista anche a Mortelle e lungo il primo tratto Panoramica. Interessata anche un’area a monte della via dei Due Mari, a Mortelle. La “Tavola 2” descrive ciò che è previsto nell’area immediatamente confinante, quella a monte della Panoramica che va verso sud (zona Forte Spuria) e nel quale sono previsti espropri di terreni per cantieri ferroviario e stradali. Si arriva, sostanzialmente, alla barriera di esazione, punto terminale del viadotto Pantano e inizio del collegamento autostradale.

TAVOLA 3 E TAVOLA 4

La zona della “Tavola 3” è quella del torrente Guardia, tra la Panoramica e via Torrente Curcuraci-Guardia. Qui gli espropri risultano funzionali a deviazioni di strade e corsi d'acqua e per ferrovia, ma ci sono anche piste di cantiere e aree di riqualificazione ambientale. È una zona in buona parte costituita da cave, da progetto è previsto uno svincolo a Curcuraci. Altri espropri a Pace – anche questa zona di cave – nei pressi dell'impianto della Messinaservizi (che non è interessato dagli espropri). Anche qui i cantieri riguardano soprattutto strade: va ricordato, infatti, che il progetto prevede nuovi viadotti e gallerie, da Faro Superiore all’Annunziata.

TAVOLA 5

E proprio l’Annunziata è un’altra delle zone “calde”, in termini di espropri. Qui è prevista una delle stazioni metropolitane, il cui cantiere interesserà, soprattutto, l’ex campo di calcio di via del Fante, ma ad essere espropriata sarà anche un’intera palazzina alle spalle della chiesa dell’Annunziata, dall’altra parte del viale. Più a monte, invece, il cantiere per il nuovo svincolo dell'Annunziata, punto di raccordo con l’autostrada A20, comporterà l’esproprio di parte dei terreni di proprietà dell'Università, compresa una porzione dell'area in cui sorge la piscina della cittadella sportiva.

TAVOLA 6

C’è anche un pezzo di centro città coinvolto nell’affaire espropri. Si tratta, anche qui, di un’area destinata ad ospitare un’altra stazione metropolitana, la stazione Europa, ed è localizzata nella parte più a sud di viale Italia, subito dopo l'incrocio con viale Europa, e comprende una piccola porzione di via Santa Marta. Maggiormente interessata un’area tra la stazione dei carabinieri Messina Camaro e l'ospedale militare. Una piccola zona verrà espropriata anche a Montepiselli, in corrispondenza del parcheggio di un residence.

TAVOLA 7

Si arriva a Contesse, l’area più a sud della città interessata dai cantieri del Ponte. Un’ampia zona sarà di semplice “asservimento”, non destinata dunque ad esproprio vero e proprio, ma utile al cantiere in modo indiretto: si tratta di parte della via Marco Polo (c’è anche l'area del mercato ortofrutticolo), di un tratto confinante con il 24esimo Artiglieria, si attraversano via Adolfo Celi e il quartiere di Minissale e parte di un altro complesso residenziale. Gli espropri veri e propri riguarderanno alcune abitazioni ed edifici di via Stagno e di parte di via del Carmine, oltre all'istituto delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore. L’area di cantiere si spinge fino alla parte bassa del torrente San Filippo, tocca anche via Calispera (dove si trova la ex Decon della Messinaservizi) e risale fino ai bordi della ex Statale, interessando anche una piccola porzione della via Consolare Valeria. A Contesse è previsto il più importante cantiere ferroviario, qui, peraltro, sfocerà la lunga galleria (ferroviaria anch’essa) Santa Cecilia, che dalla stazione Europa si conclude alla stazione Contesse, appunto, per formare un bivio: a sud i binari proseguiranno verso Catania, a nord verso la nuova stazione di Gazzi.

TAVOLA 8

Si ritorna a nord, dove verrà realizzata la stazione metropolitana Papardo, la prima per chi sbarca in Sicilia dal Ponte. Verrà espropriato un terreno confinante con l'ospedale Papardo, subito a valle (ma non l’ospedale, come precisa la stessa “Stretto di Messina”). E verrà espropriata una vasta area che interferisce, in parte, con il terreno acquistato dallo Iomi per il costruendo Policlinico dello Stretto (la Giomi Spa, infatti, figura tra le ditte espropriande).

TAVOLA 9 E TAVOLA 10

Le ultime due tavole includono porzioni davvero piccole di terreni, entrambe destinate prevalentemente a piste di cantiere: una a Faro Superiore, in contrada Feo, e una a monte del campo di atletica Cappuccini, sotto il viadotto autostradale Trapani. Sempre la Stretto di Messina, inoltre, precisa che «nessun immobile “ex orfanatrofio” è interessato da esproprio: la dicitura “Orfanatrofio”, contenuta nel Piano espropri, riguarda un terreno e un tratto di strada interessati da asservimento per passaggio di pubblici servizi (energia elettrica, acquedotti, ecc.), quindi non esproprio. Sono intestati all’Istituto delle figlie del divino zelo detto Orfanotrofio Antoniano femminile e all’Orfanatrofio Antoniano maschile del canonico Annibale Maria di Francia. Si tratta di lasciti di terreni per Opere Pie».

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