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Barcellona, mare non balneabile: il tratto resta di soli ottocento metri

Non emergono particolari novità dal decreto del dirigente del Dipartimento regionale per le attività sanitarie

Stesso mare, stesso tratto. Anche per quest'anno, scatterà, con ordinanza del sindaco di Barcellona ancora non adottata, per motivi igienico sanitari, il divieto di balneazione per inquinamento nel tratto lungo 800 metri. Si tratta del waterfront di contrada Cantoni che inizia da Villa Crisafulli, dove si trova il tombino del “troppo pieno” e giunge al depuratore ubicato 400 metri verso ovest. L’altro tratto del litorale interdetto si estende 400 ad est fino alla foce torrente Termini. In complesso un tratto oramai “permanentemente non balneabile per inquinamento”. Secondo quanto stabilito dal decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e l’Osservatorio epidemiologico dell'Assessorato della Salute, pubblicato venerdì scorso, la stagione balneare 2024 avrà inizio l’1 maggio e terminerà il 31 ottobre. Il periodo di campionamento delle acque di mare, anche per il 2024, avrà inizio a maggio e terminerà ad ottobre. I dati raccolti avranno effetti sulla prossima stagione. Intanto a breve, a partire dal 7 aprile, inizieranno i prelievi di acqua di mare di pre-campionamento. Anche per la prossima stagione le attività dovranno essere effettuate nel rispetto delle norme di sicurezza per la prevenzione delle malattie infettive. Alle Direzioni strategiche delle Asp, compresa quella di Messina, viene richiesto di garantire le unità di personale necessarie per “vigilare sul rigoroso rispetto delle indicazioni previste dal decreto” per il campionamento. Per quanto riguarda Barcellona, oltre alla ordinanza, il Servizio Ambiente del quinto Settore dovrà avviare le iniziative necessarie affinché, nel tratto di costa vietato, vengano collocati, nelle due zone interdette i cartelli di divieto di balneazione. Gli 800 metri di interdizione, in rapporto al tratto di mare, che misura in tutto circa 5 km, pesano tanto. Se potrà essere motivo di consolazione, vi è da sottolineare che la zona di mare off limits è limitata al solo tratto di costa a ridosso del depuratore di Cantoni e della zona in cui è ubicato lo scarico di troppo pieno. Scarico che negli ultimi mesi è stato interessato da anomalie e da guasti della pompa di sollevamento, tanto che per alcuni giorni, fino a qualche settimana fa i reflui si riversavano sull'arenile, finendo in mare. Tuttavia nell'ultimo decennio, progressivamente, il livello di inquinamento è stato ridotto. Anzi dimezzato rispetto agli iniziali 1,6 km.
Non sta meglio Milazzo, sottoposta a servitù che rappresentano barriere alla balneazione dove, a causa della presenza di aree portuali, moli e industri, i divieti di balneazione per motivi di sicurezza e di protezione civile sono di 1.650 metri, da est ad ovest, nella zona dei moli di approdo della Raffineria; mentre ben 1.900 metri si estendono dal lato sud al lato nord del porto. Nei comuni dell'hinterland vi sono tratti di mare e di costa sottoposti ad interdizioni per motivi di sicurezza: da ovest ad est, a San Filippo del Mela, l’interdizione balneare è di 1.850 metri. Altri tratti di interdizione balneare riguardano ancora Milazzo: 400 metri da Cala Pepe a Punta Rugno, da Punta Brognolari a Punta Gamba di Donna per 2.100 metri, altri 1.060 metri da Torre del Palombaro a Tre Pietracce, da Punta Iacci a Pietre Rosse 470 metri. Vanno aggiunti divieti per altri 2.120 metri lungo il litorale di Ponente: da Pietra della Nave a Edicola Madonna del Tindari, tutti divieti su ordinanza della Capitaneria.

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