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Messina, l’incidente in cui morì Gianluca Cerra: il processo è da rifare per l’investitore

Il processo d’appello s’era chiuso nel dicembre del 2023 con la conferma della condanna inflitta in primo grado. Per due volte i giudici non avevano avuto dubbi. Ma adesso è tutto da rifare il processo a carico dell’automobilista 33enne Pippo Iovino per l’incidente mortale avvenuto il 31 marzo 2019 in via D’Anfuso, nel quale perse la vita il 24enne Gianluca Cerra. L’Honda Sh 300 a bordo del quale si trovava il giovane si scontrò con la Fiat Idea condotta da Iovino. Il centauro dopo il terribile impatto morì.
La 3° sezione della Cassazione ha infatti accolto il ricorso del suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, ed ha annullato la condanna decisa in appello nel 2023, decidendo la celebrazione di un nuovo processo che sarà trattato ovviamente da una diversa sezione della corte d’appello di Messina.
In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza si può solo ipotizzare che i giudici romani abbiano valutato come valide le argomentazioni difensive prospettate dall’avvocato Silvestro, ovvero una rivalutazione del concetto di “concorso di colpa” nella tragedia, rispetto a un quadro iniziale che addossò interamente all’automobilista la responsabilità dell’impatto devastante tra auto e moto.
A dicembre del 2023 fu il collegio della sezione penale di secondo grado presieduto dal giudice Carmelo Blatti ad accogliere la richiesta della sostituta procuratore generale Adriana Costabile, che sollecitò la conferma della sentenza emessa il 25 novembre del 2022 dalla giudice monocratica Adriana Sciglio, che inflisse 5 anni di reclusione a Iovino, accusato di omicidio stradale aggravato, oltre alla pena accessoria della revoca della patente di guida.

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