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Zona falcata di Messina, questo è un ecomostro. Vogliamo demolirlo finalmente?

Sul tavolo del commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale Antonio Ranieri il “dossier Eurobunker”

Il “dossier” è sul tavolo del commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, l’ammiraglio Antonio Ranieri. Il vecchio deposito ex Eurobunker dovrà essere demolito al più presto. Ci sono tutte le condizioni per intervenire e sprecare altro tempo sarebbe assurdo. Mantenere quell’orrendo relitto del passato (questo sì, un vero ecomostro!), nel cuore della Falce, accanto alla Lanterna del Montorsoli, è un “non senso”, l’ennesimo gesto autolesionistico.
Il deposito costiero di gasolio venne realizzato dopo il terremoto del 1908 dalla società “Exxon”, che sarebbe poi diventata la “Esso”. Dal 1972 la gestì la società Eurobunker, specializzata nella lavorazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. Società che venne dichiarata fallita, con sentenza del 27 giugno del 2018, dalla seconda sezione civile del Tribunale di Messina. Il contenzioso su quell’area, però, proseguì, tra la curatela fallimentare e l’Autorità portuale. Nel marzo 2020 arrivò la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, che respinse il ricorso con cui il curatore fallimentare di “Eurobunker Srl” chiedeva la riforma della sentenza del Tar di Catania. Il Tribunale amministrativa, nel 2016, aveva confermato la validità degli atti a suo tempo emessi dall’Autorità portuale e cioè il diniego di concessione e l’ordine di sgombero delle aree.
Nel 2022 l’ex presidente dell’Authority, Mario Mega, durante la riunione dell’Organismo di partenariato del Mare, annunciò l’istanza presentata alla curatela fallimentare affinché procedesse alla consegna delle aree, dopo gli interventi di caratterizzazione ambientale e il ripristino dello stato dei luoghi. In mancanza di risposte positive, Mega confermò che l’Autorità di sistema avrebbe proceduto al ripristino dello stato dei luoghi con diritto di rivalsa sulla curatela fallimentare.
Sono trascorsi altri due anni e adesso tutto è nelle mani del commissario straordinario. L’intervento è particolarmente complesso, perché oltre alla demolizione del “bunker”, dovrà prevedere il piano di caratterizzazione delle sostanze inquinanti presenti nel suolo e nel sottosuolo e la bonifica ambientale (così come previsto nel resto della Zona falcata). Ma il commissario, uomo delle istituzioni, abituato ad agire con concretezza, è pronto a far eseguire i lavori, rivalendosi sulla curatela della società “Eurobunker”. Inoltre, sempre nella Falce, nei prossimi giorni si provvederà allo sgombero degli abusivi che sono tornati ad occupare una delle “grotte” che fa parte del compendio monumentale della Real Cittadella. Lo sgombero va effettuato subito, per dare la possibilità ai professionisti incaricati di compiere una ricognizione delle aree, in modo da completare la progettazione esecutiva del restauro della fortezza spagnola risalente al XVII secolo.

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