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Il maxiprocesso alla mafia dei pascoli sui Nebrodi, la corte dice “no” al pentito Micale

A Messina all’aula bunker di Gazzi il procedimento d’appello “Nebrodi” ai gruppi tortoriciani

Un “no” sostanziale alla rinnovazione del dibattimento per sentire in aula il pentito barcellonese Salvatore Micale “calcaterra”, le cui dichiarazioni non sono state ritenute evidentemente essenziali, un “no” anche alle principali richieste degli avvocati di sentire altri testi. E si procede spediti verso le richieste dell’accusa, inizieranno il 19 aprile, e poi per il lungo ciclo di arringhe difensive.
È stata un’altra lunga udienza quella di ieri mattina all’aula bunker del carcere di Messina-Gazzi per il maxiprocesso Nebrodi, la maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina sulla mafia dei pascoli ed il sistema delle truffe in agricoltura con al centro i gruppi mafiosi tortoriciani.
E adesso che il quadro delle “nuove prove” è definito il calendario stilato prevede una sentenza di secondo grado che molto probabilmente potrebbe arrivare già entro settembre, passata l’estate. Il processo d’appello è nei confronti di 96 imputati.

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