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Messina, il Piano della mobilità è "follia": al Comune scoppia la polemica su Ztl e isole pedonali

Il “fuoco amico” di Trischitta e l’attacco di Gioveni («la viabilità implode, follia»). Il vicesindaco Mondello: «Che imbarazzo, non si capiscono certe dinamiche»

Immaginare un’isola pedonale che da piazza Duomo arrivi fino a villa Dante e sottrarre altri parcheggi ad alcune aree della città «è pura follia». Questo è un piano «che distrugge l’economia cittadina» e «non è adeguato a una città come Messina». Si alzano i toni nell’aula del consiglio comunale, dove la commissione Viabilità sta esaminando in queste settimane, in vista del voto definitivo, il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Uno degli strumenti di pianificazione su cui l’Amministrazione ha puntato di più, politicamente ancor prima che tecnicamente, e che, dopo la valutazione ambientale strategica favorevole da parte della Regione giunta a febbraio, è atteso all’ultimo step.
Ieri è tornato a illustrare i dettagli del Piano l’ing. Guido Marino, della società Tps Pro che ha realizzato sia il Pums che il Pgtu (Piano generale del traffico urbano) che il Piano della Città metropolitana. Si è parlato di isole pedonali (tre fasi, l’ultima, la più estesa, che prevede un viale San Martino tutto pedonale, fino a villa Dante); di piste ciclabili; di Ztl e Zone 30 («zone cuscinetto a protezione delle isole pedonali»); di piazze di comunità («punti di incontro nei villaggi, ma occorrerà ridurre gli spazi per i parcheggi»); di sicurezza stradale («previsti sovrappassi pedonali sul viale Giostra») e di trasporto (più interscambio, tram potenziato, bus a gasolio sostituiti con mezzi elettrici).

Una lunga relazione, subito dopo la quale sono iniziate le vere scintille. A partire, sorprendentemente, dal “fuoco amico” di Pippo Trischitta, capogruppo di “Con De Luca per Basile sindaco”. Durissimo il suo affondo: «Probabilmente l’ing. Marino non ha mai vissuto a Messina, questo piano è generico, incompleto, non è adeguato alla nostra città. Non ho sentito alcun cenno sulla zona sud, che è frequentata ormai dal 60% dei messinesi ed è nel caos. Questo è un piiano che distrugge l’economia cittadina e i proprietari delle botteghe del centro.

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