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Non uno, ma venti cantieri per il Ponte sullo Stretto di Messina

Cosa dice nel dettaglio la Relazione di aggiornamento dei progettisti: seconda parte

È sbagliato pensare al Ponte sullo Stretto come un unico, grande cantiere. I cantieri saranno venti, la maggior parte dei quali sul versante siculo, a Messina, ma anche in provincia. Ed è alla cantierizzazione che viene dedicato un altro paragrafo della Relazione di aggiornamento del progetto definitivo, realizzata da Eurolink e approvata dalla Stretto di Messina, di cui pubblichiamo i passaggi salienti. «La cantierizzazione – si legge – è pianificata nel minimo dettaglio», con alcuni obiettivi specifici: «Minimizzare le movimentazioni in entrata e in uscita dei materiali; creare le migliori sinergie tra nodi operativi, logistici, di deposito-recupero dei materiali da scavo, di preparazione di calcestruzzi e agglomerati; riutilizzare il maggior volume possibile dei materiali proveniente dagli scavi».
Ed è nell’ottica del raggiungimento di questi obiettivi che «tutto il sistema della cantierizzazione prevede 5 macro-aree, ciascuna dedicata a un lotto chiave di infrastrutture, per un totale di 20 cantieri fra operativi, logistici e di supporto: 17 in Sicilia e 3 in Calabria. Sono state inoltre adottare soluzioni di riutilizzo del materiale proveniente dagli scavi necessari alla realizzazione dell’Opera ed eccedente i reimpieghi nell’Opera vera e propria, che riguardano: siti di deposito provvisorio e definitivo e discarica (tutti su ex-cave o cave in esaurimento), sia lato Sicilia che lato Calabria; il parziale riutilizzo dei materiali di scavo per interventi di riqualifica dei litorali, con ripascimento costiero; le connesse riqualificazioni ambientali delle aree di cantiere, dove si è provveduto a ottimizzare gli interventi di riqualifica ambientale per una migliore fruibilità post operam, dando luogo alla realizzazione di parchi tematici, percorsi didattico-naturalistici, ecc.; le compensazioni ambientali, incluse le richieste di sistemazioni idrauliche di torrenti e fiumare, su scala di bacino, sia nel territorio messinese che calabrese».

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