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Fuga delle banche, primato negativo alla provincia messinese

Il 18 per cento dei comuni siciliani è senza sportelli bancari, 9 in più nel 2023. Il nuovo aggiornamento arriva dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl. Non va meglio nelle città con appena una sola filiale disponibile, salite al 25 per cento.
In regione ci sono centri popolosi che non godono più di assistenza bancaria come Aci Sant'Antonio, 18.058 abitanti, Santa Flavia 10.999, Altavilla Milicia 8.500 per citarne alcuni. Come non certo spopolati sono i comuni rimasti con una sola agenzia: Aci Catena 28.124 abitanti, Tremestieri Etneo 19.851, Pedara 14.915 per citarne altri. Il risultato è che, alla fine del 2023, circa 900mila siciliani e 43mila imprese hanno difficoltà a utilizzare i servizi finanziari per carenza d’offerta.
In Sicilia, l’indicatore di desertificazione bancaria su base provinciale, elaborato dalla Fondazione Fiba di First Cisl con dati al 31 dicembre 2023, decreta che la provincia di Messina è la più desertificata seguita da quelle di Enna, Palermo, Agrigento. In posizione mediana, ma non scevre da problemi di chiusura filiali, Catania, Trapani, Caltanissetta. Va decisamente meglio nelle province di Siracusa e Ragusa che occupano la posizione più alta della speciale graduatoria. Se in altre regioni viene valutato compensativo il ricorso ai servizi online, sul territorio siciliano questo dato ha un impatto attenuato perché su 100 potenziali fruitori d’internet banking appena 35 clienti vi ricorrono, occupando il terzultimo posto della classifica con un ben -30 per cento rispetto al miglior dato nazionale registrato nella provincia di Bolzano.

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