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La precedente inchiesta della Corte dei Conti su Croce e Vazzana finita con l'assoluzione

Corte dei conti

Nell'inchiesta di oggi è finito anche Francesco Carmelo Vazzana, da sempre vicino a Maurizio Croce (entrambi ai domiciliari). I due erano stati al centro di una contestazione da parte della Corte dei conti, finita poi con l'assoluzione proprio il mese scorso. La sezione di appello della Corte dei conti, presieduta da Vincenzo Lo Presti, ha confermato l’assoluzione di Maurizio Croce per presunto danno erariale di 462mila euro per la nomina del direttore generale dell’Arpa Sicilia, Francesco Carmelo Vazzana.

La Procura contabile aveva citato in giudizio Croce che in quella circostanza (siamo nel 2014) era assessore regionale all’Ambiente e Territorio, dopo che la sezione lavoro aveva dichiarato illegittima la nomina di Vazzana, accogliendo il ricorso proposto da un partecipante alla procedura di selezione. L’ex assessore, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Ester Daina, aveva evidenziato come la nomina non fosse stata condizionata da presunti legami amicali, ma dall’esperienza maturata dal manager nel delicato settore delle verifiche di impatto ambientale che aveva condotto sulla base di una scelta altamente discrezionale e di carattere fiduciario. La Corte dei conti, condividendo le tesi difensive, ha assolto Croce e condannato l’Arpa alla refusione delle spese legali. Lo stesso giudice contabile, inoltre, ha affermato il carattere fiduciario della nomina e ha ritenuto motivata la designazione di Vazzana.

Vazzana era già finito al centro delle polemiche. A puntare il dito negli anni scorsi anche i deputati regionali dei Cinquestelle. Nel febbraio del 2010 avevano commentato la decisione la sentenza del Tribunale del lavoro che aveva giudicato illegittima la nomina di Vazzana come direttore di Arpa Sicilia. Valentina Palmeri, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Nuccio Di Paola avevano «contestato l’inadeguatezza dei requisiti di Vazzana rispetto a quanto richiesto dall’avviso di selezione. Tra l’altro, appena dieci giorni fa avevamo nuovamente richiamato l’attenzione sulla nomina di Vazzana, alla luce del sequestro milionario a suo carico disposto dalla Procura regionale della Corte dei conti calabrese».

 

 

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