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Formazione in Sicilia, maxi bando a rischio paralisi: una gran parte degli enti gestori non è in regola

Grido di allarme di sindacati e sigle datoriali: impossibile rispettare l’obbligo di fare contratti a tempo indeterminato. Ottanta milioni sono pronti per essere erogati. Ma una gran parte degli enti gestori non è in regola con le norme che prevedevano assunzioni. Turano: l’Ars modifichi la legge

La Regione è pronta a erogare al settore della formazione professionale 80 milioni. Ma una gran parte degli enti gestori dei corsi non potrà incassare i finanziamenti pubblici perché non si è adeguata alle nuove norme introdotte con la Finanziaria di gennaio.
All’assessorato alla Formazione è scattata ieri l’allerta rossa. Perché la paralisi a cui va incontro il settore è frutto di due emendamenti approvati velocemente e senza dibattito nella notte in cui è stata votata la Finanziaria che adesso stanno producendo l’effetto boomerang già atteso. E per questo motivo lo stesso assessore Mimmo Turano si è impegnato con le associazioni degli enti e i sindacati a portare all’Ars una modifica di queste norme.
Un passo indietro. Con la Finanziaria è stato tolto il tetto ai finanziamenti che ogni ente può ricevere ed è stato introdotto l’obbligo di assumere a tempo indeterminato in ogni sede, anche quelle distaccate e periferiche, quattro dirigenti e amministrativi. La somma delle due misure sta schiacciando gli enti medio piccoli che vedono limitati i finanziamenti a loro destinati (fagocitati dalle sigle più grosse) e compromessa la possibilità di incassarli perché non possono rispettare l’obbligo di assumere a tempo indeterminato.
Questo hanno denunciato giovedì sera in un vertice all’assessorato i sindacati (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Confsal e Ugl) e le stesse associazioni degli enti (Cenfop, FormaRe, Federterziario, Anfop, Asef, Forma Sicilia e Confap).
Il rischio illustrato all’assessore Turano è che si blocchino subito i finanziamenti dei corsi tradizionali che la Regione è pronta a erogare. La graduatoria del cosiddetto Avviso 7, che vale 80 milioni, verrà pubblicata a giorni. Ma una gran parte di enti - hanno denunciato sindacati e associazioni datoriali - non ha rispettato l’obbligo di assumere e non essendo in regola con le nuove norme non potrà incassare i fondi. Innescando una reazione a catena che potrebbe portare alla paralisi del settore o almeno della parte che fa riferimento agli enti medio piccoli.

 

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