Una volta tanto, la curiosità prima della notizia. L’incontro fra Maurizio Croce, soggetto attuatore del commissario per l’emergenza idrogeologica, e il sindaco di Messina Federico Basile e il dg Salvo Puccio è avvenuto mentre stava per iniziare la seduta in Consiglio sulla incompatibilità per ineleggibilità sopravvenuta dello stesso Croce, poi finita con una “bocciatura” della procedura. Il meeting palermitano, però, non aveva finalità politiche ma, più concretamente opere cittadine.
Nella fattispecie quella che riguarda il ripristino dei tre parcheggi della litoranea fra Paradiso e Contemplazione che sono chiusi da un anno e mezzo per cedimenti che ne hanno consigliato l’inibizione assoluta. Spazi preziosi per la sosta delle auto di chi abita lungo la riviera e non ha parcheggi interni e ancora più preziosi, nella stagione estiva, per i bagnanti a caccia di un posto, prima per la loro auto e poi in un lido.
«Ad aprile dovrebbero iniziare i lavori definitivi per il ripristino dei tre parcheggi – dice Maurizio Croce – e saranno in carico all’ufficio del Commissario per l’emergenza idrogeologica».
Un accordo quello raggiunto con Palazzo Zanca che semplifica la procedura con cui si sarebbe dovuto completare l’intervento avviato lo scorso autunno. La somma che il Comune aveva individuato per i lavori di “rifinitura” ( circa 80mila euro) per ridurre i passaggi burocratici, diventano un cofinanziamento per il ben più grande progetto dell’Ufficio del commissario per la rifioritura e riposizionamento delle barriere frangiflutti della costa jonica e la stessa azienda che opera per l’ufficio palermitano si occuperà di completare l’intervento.
A dicembre scorso circa 350 massi realizzati nel cantiere del porto di Tremestieri sono stati posizionati fra Ganzirri, Torre Faro e, appunto, la base, a terra, dei tre parcheggio a rischio della litoranea. Servivano per evitare che le mareggiate invernali potessero peggiorare le condizioni delle opere. Una volta passato il peggio (e con il bilancio approvato), il Comune, con un proprio appalto che si sarebbe però innestato su quello già esistente, avrebbe dovuto effettuare il ripristino vero e proprio dei parcheggi e i massi “prestati” sarebbero dovuti tornare in mare dove erano originariamente destinati.
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